Dirigenti Scolastici, Comunità Scolastiche, Sindaci della provincia di Agrigento chiedono la ripresa dell’ attività scolastiche in presenza

Dirigenti Scolastici, Comunità Scolastiche, Sindaci della provincia di Agrigento hanno inviato una lettera al Presidente della Regione On. Sebastiano Musumeci; al Direttore generale Stefano Suraniti USR Sicilia; all’Assessore Regionale dell’Istruzione Roberto Lagalla; all’Assessorato Regionale alla Salute; al Dirigente dell’Ufficio V Ambito territoriale di Agrigento; al Commissario straordinario Mario Zappia dell’Asp di Agrigento; al Dipartimento di prevenzione dell’ASL Agrigento; al Commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale di Agrigento per chiedere la ripresa dell’ attività scolastiche in presenza.

Si legge nella lettera:

Con il DL n.44 del 1 aprile 2021 vengono sancite le misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da Covid-19 che entrano in vigore dal 7 al 30 c.m. 

Salutiamo con favore la decisa volontà del governo nazionale di tenere aperte le scuole, nonostante tutto, e come responsabili del servizio scolastico e delle comunità non possiamo non essere d’accordo sulla fondamentale importanza che le istituzioni scolastiche rivestono. 

Esse rappresentano, infatti, punti di riferimento per la vita e lo sviluppo dei nostri bambini e ragazzi, sono palestre di crescita non solo culturale ma anche importante momento di socialità in un periodo storico che mina le loro e le nostre certezze, un periodo che li appesantisce e li logora. Alla scuola riconosciamo il ruolo centrale di formazione e sviluppo delle future generazioni e quindi di volano della società. 

Al tempo stesso, però, come responsabili della salute dei nostri alunni e del personale scolastico e come autorità sanitarie locali nutriamo non poche preoccupazioni. 

Posto che le leggi dello Stato si rispettano e non si discutono, come dirigenti scolastici, sindaci e comunità scolastiche, unitamente ad altri operatori (RSPP, RLS, Presidenti dei Consigli di Istituto e/o di Circolo) sentiamo il dovere di condividere con gli Uffici, con gli Assessorati alcune riflessioni che ci stanno particolarmente a cuore. 

Nei mesi estivi, in raccordo con gli Enti Locali, abbiamo preparato le nostre aule secondo le stringenti indicazioni sul distanziamento sociale, abbiamo frequentato e fatto frequentare al personale corsi sui protocolli da seguire per il contrasto del Covid-19. 

Abbiamo inculcato nei collaboratori scolastici la preoccupazione costante di igienizzare e sanificare gli ambienti. Abbiamo cercato di rendere la scuola, il luogo più socievole del mondo, uno spazio ordinato e distanziato nella speranza che il pedissequo rispetto delle regole potesse tenere lontano questo maledetto virus. 

Abbiamo creduto in tutto quello che abbiamo fatto! 

A cambiare in parte le regole del gioco ci ha pensato però l’arrivo delle varianti e la loro conclamata aggressività nei confronti dei più piccoli. 

Alcuni di noi, Dirigenti Scolastici e Sindaci, hanno sperimentato i contagi, in particolar modo nei segmenti della scuola dell’infanzia e primaria, ed hanno conosciuto, soprattutto nei piccoli paesi, la velocità con cui il virus ha colpito genitori, nonni e parenti. 

Abbiamo compreso che i protocolli e le continue sanificazioni sono misure NECESSARIE, ma non SUFFICIENTI affinché il virus non si diffonda. 

E così veniamo a chiedere, a chi può disporlo, di essere dotati di ulteriori strumenti. Se da un lato siamo ampiamente consapevoli del valore fondante della Scuola, dall’altro chiediamo di non essere lasciati SOLI! 

Se le scuole devono rimanere aperte, in relazione alle esperienze vissute sul campo, diventa fondamentale ed urgente: 

  • • L’attivazione di screening periodici su tutto il personale e su tutti gli studenti; 
  • • Il monitoraggio continuo e costante delle condizioni di ciascun istituto al fine di poter effettuare tempestivamente i tracciamenti e prevenire i contagi; 
  • • L’adozione di Specifici Protocolli di intervento condivisi, a seguito di maggiore diffusione di contagio, tra Aziende sanitarie territoriali, Istituzioni scolastiche, Enti locali proprietari degli immobili ed Organi territoriali di Governo; 
  • • La formalizzazione di una apposita cabina di regia permanente territorialmente competente, tra gli organi di governo territoriale, Aziende sanitarie, forze istituzionali di soccorso e Ambito territoriale a supporto delle istituzioni scolastiche. 

Sarebbe auspicabile altresì: 

  • • La centralizzazione e l’unificazione degli approvvigionamenti dei prodotti e delle attrezzature per gli igienizzanti e sanificanti e dei D.P.I. specifici (chirurgiche e FFP2); 
  • • La programmazione di interventi mirati alla dotazione di sistemi di sanificazione dell’aria e delle superfici di tipo permanente (anche in presenza perché non nocivi), al fine di eliminare le sanificazioni programmate e manuali; 
  • • La programmazione di interventi mirati a fornire le Istituzioni scolastiche di idonei impianti di aerazione meccanica e controllo della qualità dell’aria; 
  • • La definizione di chiare e univoche prescrizioni su: numero max di persone presenti all’interno degli spazi scolastici, soprattutto per le aule, distribuzione e conformazione tipo, sicurezza in caso di emergenza oltre che per anti contagio; 
  • • La definizione di uno specifico protocollo anti contagio, da condividere con le Amministrazioni erogatrici dei servizi e/o fornitori terzi, delle attività per la mensa scolastica; 
  • • La definizione chiara ed unitaria di un protocollo di gestione anti contagio da inserire nei regolamenti scolastici e da condividere con l’utenza scolastica. 

Siamo consapevoli che tante possono essere le difficoltà connesse alla nostra richiesta: la disponibilità dei tamponi, il personale per effettuarli, la volontarietà di chi vi si deve sottoporre. 

Proprio per questa ragione indirizziamo questa nostra lettera ad una pluralità di destinatari per potere organizzare nei territori dei tavoli tecnici con gli Uffici Scolastici, con i Sindaci, con le ASP, con i medici di famiglia e con i pediatri. 

Noi siamo dirigenti ma con un’autonomia che ci rende capaci di rispondere soltanto alle conseguenze di ciò che accade e a volte anche penalmente. Vogliamo disporre della nostra leadership per sederci intorno a un tavolo con chi ha la possibilità di fornirci gli strumenti per combattere e contrastare questa pandemia che minaccia la salute di tutti. 

Chiediamo, inoltre, con forza, che si possa pensare nel prossimo futuro anche ad interventi di areazione forzata delle aule. Cinema e teatri, molto più ampi di un’aula di medie dimensioni, sono stati chiusi perché ritenuti non sicuri e le scuole spesso ospitano fino a 28 alunni in un unico spazio che garantisce il distanziamento, ma di certo non l’areazione adeguata dei locali. 

Suggeriamo, inoltre, di aprire una discussione su importanti spunti di riflessione che travalicano, certamente, le competenze regionali ma che rivestono carattere di rilevante e sostanziale importanza, come la definizione di un corpus normativo unitario delle misure di prevenzione anti contagio, che abbia carattere provvedimentale ed esimente, se applicato, per tutto il personale scolastico e l’esclusione della responsabilità penale per il personale scolastico in caso di fatti penalmente rilevanti in ordine ai contagi determinati dal Covid-19. 

Sicuri che queste nostre riflessioni non possano lasciare indifferenti i nostri attenti interlocutori, attendiamo fiduciosi un sollecito riscontro per pianificare le conseguenti azioni necessarie.

Lettera alle istituzioni