Sui “Sicani” è allarme siccità: agricoltori in difficoltà, a rischio le coltivazioni

MONTI SICANI – L’allarme è stato lanciato in primis da Coldiretti Sicilia, successivamente dagli stessi agricoltori. In Sicilia stiamo vivendo un periodo di notevole siccità alla luce delle pochissime piogge cadute tra i mesi di gennaio e febbraio e per le temperature che sfiorano quelle primaverili. In poche parole non piove più: l’entroterra siciliano evidenzia i sintomi di difficoltà idrica per via del 75% di pioggia in meno rispetto a quella caduta un anno fa. Gli imprenditori agricoli si ritrovano in uno stato di emergenza e di difficoltà: le campagne e le coltivazioni stanno subendo un grande disagio e diverse colture sono a forte rischio.

La stessa Coldiretti Sicilia si è detta preoccupata per la troppa siccità determinata dal caldo anomalo registrato in quella che, per giusta regola, dovrebbe essere la stagione più fredda e piovosa dell’anno. La mancanza di pioggia colpisce terreni, ortaggi, grano e vari seminativi. Sta recando problematiche non indifferenti anche nel pascolo perchè l’erba risulta estremamente secca. L’allarme siccità non riguarda solamente il nostro comprensorio “Sicano”, ma l’intera Isola. Gli agricoltori attendono l’arrivo delle piogge nelle prossime settimane, tuttavia il quadro meteo – da questo punto di vista – non promette nulla di buono. E questo non farebbe altro che aumentare i danni ai terreni e alle coltivazioni.

La terra è arsa, spaccata e i seminativi sono fermi. In Sicilia, a causa dell’assenza di piogge, il grano non cresce così come le colture per gli animali. La durezza del terreno, per chi ha seminato tardi, impedisce persino la germinazione del seme. “Quello che stiamo vivendo – commenta il presidente regionale Francesco Ferreri – impone interventi immediati. Se continua così i problemi aumenteranno e dobbiamo essere pronti a fronteggiare l’emergenza con piani adeguati. I danni e le conseguenze dei cambiamenti climatici sono ormai sotto gli occhi di tutti e occorre agire subito per prepararsi ai prossimi mesi”. Le prossime settimane saranno certamente cruciali per capire quanto realmente potrà durare questa fase siccitosa.

Exit mobile version