Differenziata – In Sicilia due comuni su dieci fanno una buona raccolta. Dal M5S: “Ultimi in Italia, c’è ancora tanto lavoro da fare”

PALERMO – Solo due Comuni su dieci fanno una buona raccolta differenziata, ma si tratta quasi sempre di piccoli centri. Un plauso ai 79 comuni virtuosi della Sicilia (su 390, due su dieci) che hanno superato il 65% di raccolta differenziata e riceveranno un premio in denaro dalla Regione. Tuttavia tra questi comuni non c’è nemmeno un capoluogo di provincia e nemmeno una città con più di 30 mila abitanti, mentre la popolazione dei comuni premiati è di 456 mila abitanti, neanche il dieci per cento dei siciliani. “La nostra regione nel 2018 (dati Ispra) era ancora l’ultima in Italia per differenziata. Non sembra proprio che ci siano i segnali di un miglioramento, anzi c’è tantissimo lavoro da fare”. 

“Le osservazioni sono della deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Stefania Campo che, dati alla mano, commenta così la ripartizione della somma di 5 milioni di euro destinata dalla Regione ai Comuni siciliani “ricicloni”, che hanno superato la quota del 65 per cento di raccolta differenziata. Un dato “senz’altro positivo – prosegue Campo – che evidenzia il lavoro svolto da queste piccole amministrazioni comunali, le gratifica e le incoraggia a proseguire, ma che non offre granché per ribaltare il risultato complessivo della Sicilia, relegata in fondo alle classifiche degli ultimi anni”.

“Siamo consapevoli dei miglioramenti che ci sono già stati nel corso del 2019 rispetto all’anno precedente, ma bisogna fare meglio, bisogna fare di più – esorta la deputata M5S – e la Regione deve tendere la mani agli enti locali, con provvedimenti più strutturati. In una nostra mozione, lo scorso luglio ne avevamo proposto alcuni, per contrastare l’abbandono massiccio dei rifiuti in strada: innanzitutto chiarire le competenze tra i vari enti, istituire un fondo a disposizione dei Comuni in difficoltà che si trovino a fronteggiare l’emergenza rifiuti nei propri territori e le raccolte straordinarie, promuovere accordi tra enti per garantire una repressione dura nei confronti di chi sporca, installare capillari reti di video-sorveglianza, inserire una clausola nei bandi di gara settennali dei rifiuti che obblighi le ditte aggiudicatarie alla rimozione ai bordi delle strade e alla pulizia delle micro-discariche, senza costi aggiuntivi”. 

UFFICIO STAMPA GRUPPO M5S ARS

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