Cammarata: una panchina rossa contro la violenza sulle Donne

CAMMARATA – E’ stata collocata a Cammarata ed inaugurata con una cerimonia ufficiale, una panchina di colore rosso, simbolo nazionale della lotta contro la violenza sulla Donna.

L’iniziativa, proposta dalla “FIDAPA Cammarata San Giovanni Gemini”, è stata accolta con entusiasmo dall’Amministrazione Comunale, impegnata da sempre a livello culturale e sociale, ma con particolare attenzione alle tematiche inerenti la dignità umana ed il rispetto della donna.

La panchina è stata posta nel belvedere in via Cesare Battisti, zona comunemente conosciuta come “Ferro di Cavallo”,  un belvedere dove si può ammirare  il Castello, il caratteristico centro storico e il magnifico panorama delle campagne con all’orizzonte la catena delle Madonie e l’Etna.

Un luogo ideale per rilassarsi e per riflettere su come agire per evitare ogni forma di violenza.

Presenti alla cerimonia, oltre alla rappresentanza locale della FIDAPA e della sua Presidente Irene Catarella, l’Amministrazione Comunale, le Forze dell’Ordine,  il Dirigente Scolastico  dell’Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII”  insieme ai bambini ed i rispettivi insegnanti di alcune classi che  hanno partecipato con grande attenzione tenendo in mano dei palloncini rossi.

L’installazione della panchina rossa in questo luogo, –  ha dichiarato la Presidente della FIDAPA Irene Catarella – rappresenta,  così come richiesto dagli Stati Generali delle Donne a livello nazionale, il simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. Grazie all’Amministrazione di Cammarata e, per essa, al Sindaco Vincenzo Giambrone sempre pronto ad accogliere e ad aiutare a realizzare tutto ciò che promuove il paese dal punto di vista sociale e culturale. Lo ringrazio per averci sempre appoggiate ed essere stato presente nelle nostre iniziative volte a promuovere e a migliorare il benessere dell’intera nostra comunità. Cammarata è stata fondata da una Donna, la nobildonna Lucia de Kamerata, ed è proprio nel belvedere che da sul Castello dove lei dimorava, che è stata posta la panchina, simbolo della sensibilità verso questa grave piaga. Noi pensiamo che occorre educare i piccoli alla non violenza e alla conoscenza dei diritti reali delle donne e di tutti, ed è per questo che abbiamo divulgato la Carta dei Diritti della Bambina nelle classi primarie e medie dell’Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII”. Traendo spunto da ciò, i ragazzi hanno realizzato cartelloni meravigliosi,  aggiudicandosi un premio donata dalla nostra Associazione, consistente in una tastiera da utilizzare nelle classi musicali della scuola.

Un ringraziamento particolare è stato esternato dal Sindaco Dott. Vincenzo Giambrone:“Va riconosciuto e va dato atto alla FIDAPA di Cammarata San Giovanni Gemini e, per essa, alla tenace e poliedrica Presidente Professoressa Irene Catarella che, con la sua vivacità ingegnosa riesce a coinvolgere cittadini,  istituzioni e scuole su argomenti tanto importanti quanto attuali. La ringrazio a nome mio personale e a nome dell’intera Amministrazione per tutto ciò che fa per le nostre comunità di Cammarata e San Giovanni Gemini ed in particolar modo per questa iniziativa.

Un ringraziamento particolare va fatto ovviamente all’Assessore Valeria Militello, per il suo impegno nel portare avanti tutte quelle iniziative socio-culturali programmate  dall’Amministrazione Comunale.

La Panchina Rossa – continua il Sindaco –  collocata in questo luogo, possa far riflettere sul terribile fenomeno della violenza che subiscono le donne. Già da bambini bisogna essere educati alla non violenza, alla sensibilità, al rispetto delle persone, delle cose e di tutti gli esseri viventi.

Promuovere eventi come questo, sia nelle scuole che nelle istituzioni, è di fondamentale importanza per creare una società improntata sul vivere comune, sul rispetto delle donne, sulla parità dei sessi in quanto esseri umani con le stesse caratteristiche fisiche ed emozionali.

La FIDAPA e le varie associazioni che si occupano dei Diritti umani coinvolgono i cittadini per sensibilizzarli in modo molto forte a contrastare il problema della violenza sia fisica che psicologica della donna, della discriminazione, dei pregiudizi ambientali e sociali, e promuovere la parità di entrambi i sessi per un cambiamento di pensiero non solo nella società, ma soprattutto in famiglia.

Ed è proprio nella famiglia che inizia l’educazione del bambino e che deve attenzionare il valore dell’amore, il valore del rispetto, della comprensione, dell’autocontrollo dei propri comportamenti. I genitori, quindi tutti noi, dobbiamo insegnare ai nostri bambini a gestire i sentimenti e avere una mentalità più aperta verso un mondo di esseri umani con lo stesso cervello, verso la vita, senza nessuna distinzione razzista tra donne e uomini.

Noi stiamo vivendo momenti di grandissima difficoltà e abbiamo quindi necessità di insegnare ai nostri figli che la biologia non determina la differenza dell’intelligenza, della dignità, ne stabilisce la superiorità dell’uno sull’altro Insegniamo ai nostri figli che i ruoli di padre e madre non sono determinati dal sesso, ma da una completezza di ingredienti per una educazione paritaria nei confronti della crescita del figlio. Insegniamo ai nostri figli che della sessualità non bisogna vergognarsi, ma bisogna parlarne e viverla in maniera sana e naturale e senza costrizioni da parte di nessuno. Insegniamo ai nostri figli a guardare il mondo degli esseri umani come un prato ricco di fiori che si distinguono per i colori e i profumi che emanano e non perché sono maschi o femmine. Insegniamo ai nostri figli ad avere rispetto delle donne, non perché più deboli, ma perché uguali. Insegniamo ai nostri figli che il 25 novembre è ogni giorno, che la dignità di una donna ha lo stesso valore ogni giorno. Dimostriamo ai nostri figli che si è grandi e forti quando si agisce con dolcezza, intelligenza e rispetto. L’arroganza e la presunzione di ergersi a essere superiore è la dimostrazione di essere deboli. La società è frutto di quello che ci hanno insegnato e che insegniamo.”