Il gruppo 5 Stelle Officina delle Idee: sulla fusione, informeremo i cittadini sulle ragioni del SI e le ragioni del NO

CAMMARATA & SAN GIOVANNI GEMINI – Il gruppo 5 Stelle Officina delle Idee ha inviato una nota sulla posizione che intendono prendere in vista del referendum sulla fusione dei Comuni di Cammarata & San Giovanni Gemini.

Scrive il gruppo Officina delle Idee:
Come gruppo 5 Stelle Officina delle Idee riteniamo doveroso intervenire nel dibattito in corso circa il referendum sulla fusione dei nostri Comuni che si svolgerà il prossimo 28 Aprile. Abbiamo avuto modo di riscontrare, in ordine alla nostra posizione, una certa confusione, sulla quale intendiamo adesso far chiarezza.

Fin dal 2012, quando è nato il Meetup Grilli dei Monti Sicani, abbiamo avuto modo di parlare dell’ipotesi di fusione, e di confrontarci con le parti antagoniste pro e contro.
Già allora era chiaro quanto l’argomento fosse trasversale e divisivo. Abbiamo osservato una difficoltà, già in seno al gruppo e del tutto speculare a quella che tuttora riscontriamo nella Comunità, a sposare in modo netto e per così dire “indolore” l’una o l’altra soluzione considerandola come senz’altro preferibile, essendoci tra i pro e i contro ragioni più o meno condivisibili e motivazioni più intime e personali egualmente degne di considerazione e rispetto.
 
Certamente il tema della lotta agli sprechi e dell’ottimizzazione delle risorse, tra le ragioni del sì, è convincente e rappresenta una delle idee cardine del Movimento Cinque Stelle: in quanto tale non possiamo che condividerla. 
D’altro canto come gruppo “Officina delle Idee” non la consideriamo, da sola, ragione sufficiente per fornire un atto d’indirizzo e per porci di fatto tra i PROMOTORI ATTIVI DEL SÌ ALLA FUSIONE. 

È opportuno chiarire questo aspetto stante la diversa posizione assunta da altro meetup locale, che ha invece dichiarato in pubblica assemblea di sposare pienamente le ragioni del sì. 

In quella sede i rappresentanti del nostro gruppo, chiamati ad esprimersi, viste le perplessità che su diversi aspetti ancora sussistevano e che non era dato chiarire attraverso la documentazione di cui erano in possesso, hanno richiesto tempo e ulteriori documenti. La risposta è stato un sarcastico invito a studiare di più. 
Ed è proprio quello che abbiamo fatto, lontani da condizionamenti, preconcetti, imposizioni, chiusure: non per offrire una verità “chiavi in mano”, ma per aprirci ad un confronto sincero, veramente rispettoso di tutte le posizioni. 

Reputiamo dunque, e per concludere, che non sia nostro “dovere” dare un indirizzo per l’una o l’altra opzione: nel rispetto dei cittadini e delle diverse sensibilità che coesistono anche all’interno del nostro stesso gruppo.

Informeremo semmai i cittadini sulle ragioni del SI’ e le ragioni del NO perchè come diciamo sempre: “un cittadino informato è un cittadino libero”. Libero di esprimere la propria valutazione pro o contro fusione, all’inteno dell’urna.
Per quanto il quesito ponga una questione “politica”; per quanto ci sia stato rimproverato di non saperla fare, la politica; siamo invece convinti che agire nel rispetto del sentire comune e complessivo della cittadinanza, anziché minimizzare, dileggiare o calpestare le ragioni contrarie, sia esattamente il senso e il contenuto più reale e originario del nostro ruolo di attivisti. 

Non possiamo dunque suggerire e men che mai calare dall’alto a chicchessia una scelta preconfezionata. Il che del resto è nello spirito e nella ratio dello stesso strumento referendario quale esercizio democratico che coinvolge i singoli: a loro, e solo a loro, in piena libertà e coscienza spetta la valutazione globale da cui far discendere la scelta.

Ed anche questo, ricordiamo, rappresenta un non meno importante principio-cardine del nostro movimento.  
Ciò che è dunque nostro compito, dovere e responsabilità attiene da un lato alla ricerca di una più ampia, dettagliata ed imparziale informazione da mettere a disposizione di coloro i quali volessero confrontarsi sul tema, e dall’altro al sostegno alla partecipazione al referundum come momento di massima espressione democratica.