Palazzo Adriano, intitolate vie in ricordo delle vittime di mafia. Il Prefetto: “il paese torni a camminare sulle proprie gambe”

PALAZZO ADRIANO – La Commissione Straordinaria del Comune di Palazzo Adriano con gli studenti, gli insegnanti e tanti cittadini, per rinnovare, attraverso l’intitolazione di luoghi pubblici, il ricordo di quanti sono morti per mano della mafia. Così da oggi il piazzale che ospiterà la nuova sede della Stazione dei Carabinieri è dedicato al Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso a Palermo insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro e all’agente di scorta Domenico Russo; il parco giochi per bambini prende il nome dei fratelli Giuseppe e Salvatore Asta, vittime innocenti di mafia, morti con la madre Barbara Rizzo nella strage di Pizzolungo; la sala lettura al primo piano della biblioteca comunale porta il nome di Mario Francese, cronista autentico e coraggioso nel ricercare la verità, ucciso la sera del 26 gennaio 1979; mentre la strada che collega la statale 188 e la via Ospedale Vecchio è diventata via Antonino Cassarà, nel nome del Vice Questore barbaramente ucciso in un agguato mafioso insieme al poliziotto Roberto Antiochia.

Una cerimonia partecipata e dal forte valore simbolico promossa dalla Commissione composta da Michela La Iacona, Ferdinando Trombadore e Carmelo Fontana, che da novembre 2016 è alla guida del comune sciolto per infiltrazioni mafiose. Presenti anche la Prof.ssa Rosalba Cassarà, sorella del Vice Questore Ninni Cassarà, i coniugi Augusta Schiera e Vincenzo Agostino, genitori dell’agente di polizia Nino Agostino ucciso insieme alla moglie Ida Castelluccio, il presidente dell’ordine dei Giornalisti di Sicilia Giulio Francese, figlio del giornalista Mario Francese, e i sindaci dei comuni di Prizzi, Chiusa Sclafani e Contessa Entellina, Luigi Vallone, Francesco Di Giorgio e Leonardo Spera.

Un importante contributo è arrivato anche dal giornalista Paolo Borrometi, da anni costretto a una vita sotto scorta per le minacce di morte ricevute dai boss in seguito alle sue inchieste giornalistiche. Borrometi ha voluto parlare ai ragazzi, raccontando la propria esperienza di cronista e le denunce senz’appello di un giornalista in prima linea: “Chiedetevi cosa potete fare voi per dare un significato alla vostra vita e alla vita della vostra collettività – ha detto agli studenti presenti-. Oggi si dice che i sogni rappresentano un’utopia, che i sogni non si realizzano. Io invece vi chiedo di continuate a sognare. Non so se i sogni di ognuno di noi si realizzeranno, so soltanto che io ho sognato di fare il giornalista e che nonostante tutto faccio il giornalista, perché mi sento una persona libera”.

“A conclusione del nostro percorso di lavoro – ha commentato la dottoressa Michela La Iacona – abbiamo avvertito fortemente il dovere di custodire e tramandare la memoria di uomini di valore che si sono distinti, ognuno in funzione del ruolo rivestito, nella lotta alla mafia. La cerimonia di oggi serve a rendere tangibile agli occhi di tutti i cittadini questi esempi espressione di grande determinazione, di coraggio, di onestà, di lealtà verso le istituzioni, affinché il bisogno di legalità delle persone oneste possa trarne nutrimento e sostegno. Ci piace pensare – ha proseguito – che, fermandosi in queste strade, ogni cittadino palazzese possa riflettere sull’alto valore simbolico che esprime il sacrificio di quanti hanno saputo contrastare, rifiutare e denunciare ogni forma di infiltrazione o di ricatto criminale e nel contempo commuoversi per la vita spezzata di bambini innocenti morti dilaniati dalla ferocia criminale. Perché ciò possa servire a rafforzare la speranza che anche in questo territorio è possibile ricostruire una realtà sociale fondata sul rispetto e sulla giustizia, rinnegando i sentimenti di arroganza e di prevaricazione e abbattendo la cultura del privilegio e del ricatto, veri ostacoli allo sviluppo del nostro Paese”.

“Un ricordo che deve essere carezza e invito per i cittadini ad operare bene, ricordando e onorando quelle morti – ha continuato il Prefetto di Palermo Antonella De Miro -. Il prossimo 25 novembre i cittadini saranno chiamati ad eleggere il nuovo sindaco, “è giusto che Palazzo Adriano torni a camminare sulle proprie gambe, questo significherà operare bene, applicando le leggi dello Stato e le norme della Costituzione: non far prevalere la legge del più forte, la legge di chi vuole prevaricare il più debole”. Il Prefetto ha infine ringraziato la Commissione per il percorso positivo e di legame con la cittadina avviato in questi due anni: “avete svolto una missione importante, riportando le regole e lasciano un bellissimo dono alla comunità, oltre a giornate di grandi emozioni come quella di oggi o come quella vissuta a maggio scorso, quando insieme abbiamo ricordato i magistrati Falcone e Borsellino: l’approvazione del nuovo piano regolatore, un documento che mancava da 30 anni e su cui ruoterà la vita socio-economica della cittadina”.

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