Cammarata: l’ Arcangelo Gabriele annuncerà la resurrezione di Cristo

CAMMARATA – Grande attesa a Cammarata per la tradizionale “Pace” della Domenica di Pasqua, che quest’anno avrà delle importanti innovazioni. Per rendere più solenne l’incontro tra Maria e Gesù Risorto, così come avviene in tantissimi paesi della Sicilia, l’Arciprete Don Antonio Cipolla, ha voluto introdurre la figura dell’Angelo che simbolicamente annunzierà la Risurrezione di Cristo a sua Madre.

Per questa occasione verrà utilizzata l’artistica statua settecentesca dell’Arcangelo Gabriele custodita nella Chiesa dell’Annunziata alla Gianguarna, che sarà portata in processione dai membri del Comitato del SS. Crocifisso della Pioggia.

Un’altra novità di quest’anno, è il nuovo simulacro della Madonna, acquistato a cura del Comitato di San Giovanni Bosco. La Madonna di Pasqua, come avviene già da alcuni anni, partirà dalla chiesa di Chiesa di Santa Domenica.

Dopo l’incontro, previsto per le ore 18,00, le tre statue, raggiungeranno la chiesa Madre dove sarà celebrata la santa Messa.

Ma come mai questa manifestazione si svolge da tempo immemorabile, nei pressi della Pineta in territorio di San Giovanni Gemini? Ce lo spiega Mons. Domenico De Gregorio nelle sue “Cronache”, citando un articolo tratto dal giornale “L’Illustrazione popolare” di Milano del 10 aprile 1887 a firma di un certo Silvestro Carta di San Giovanni Gemini. L’articolo, dal titolo “Festa di Pasqua in San Giovanni” descrive con particolare minuzia le varie fasi della festa. Si narra che verso la fine del ‘700, lo scultore Antonio La Bella, realizzò per la Comunità di San Giovanni, la statua del Cristo Risorto nell’atto di benedire. Finita l’opera, si accorse di aver commesso un errore nella postura di una gamba. Amareggiato da questo imperdonabile difetto, tentò di distruggerla, ma gli fu impedito, tuttavia per la vergogna l’artista fuggì per sempre dal paese.

La statua venne donata alla Chiesa Madre di Cammarata, con l’obbligo di non negarla ogni anno alla Comunità di San Giovanni per la festa di Pasqua.

Il Sabato Santo, veniva scelto un cittadino di San Giovanni quale garante sulla tutela della statua.

La nomina veniva annunciata dallo squillo della campana della chiesa del Carmine. A quel suono rispondevano tutte le campane delle altre chiese di Cammarata e san Giovanni. Subito dopo, da tutte le strade affluivano ragazzi, giovani, e tanta gente, muniti di fucili e pistole, sparando colpi assordanti in aria. Raggruppati tutti insieme, con in testa in garante, giungevano alla Matrice di Cammarata, per ritirare la statua del Risorto.

Lo sparo delle armi da fuoco, sempre assordante, proseguiva per tutta la durata della processione sino alla chiesa Madre di san Giovanni, dando l’impressione di una rivolta o di una battaglia.

Il giorno di Pasqua, nelle prime ore del pomeriggio, partivano da Cammarata le diverse confraternite con le tradizionali vesti e le altissime bandiere, per recarsi in un pianoro sotto la chiesa dei cappuccini, denominato “Piano della Madonna” perché per prima vi giungeva la statua della Madonna.

Intanto il Cristo Risorto usciva dalla chiesa Madre di San Giovanni, preceduto da quarantadue tamburi e da una lunga schiera di confratelli. Giunta la processione nel punto stabilito, la folla si raccoglieva in un religioso silenzio, fin quando le due statue, correndo una di fronte all’altra, dopo tre tentativi, si congiungevano come un simbolico abbraccio tra Madre e Figlio, ed a quel punto si elevava un grido di gioia. Finito l’incontro i simulacri ritornavano in processione a Cammarata.

La festa di Pasqua si continuò a celebrare in quel modo sino al 3 aprile 1904, quando a causa di incidenti, per fortuna non gravi, la statua del Risorto non venne più portata a San Giovanni.

Da allora la Comunità di San Giovanni, celebra l’incontro nella piazza Largo Nazareno, mentre quella di Cammarata, si reca ancora nel “Piano della Madonna”.

Chissà se fra qualche anno le due Comunità decidano di festeggiare di nuovo la Pasqua insieme, sarebbe una grande testimonianza di unione e di fratellanza nell’unica Fede in Cristo.