“Per non morire di mafia”: anche i ragazzi dell’IISS Madre Teresa di Calcutta al Teatro “Pirandello” di Agrigento

AGRIGENTO – Anche gli alunni delle classi III e IV dell’IISS “Madre Teresa di Calcutta” di Cammarata hanno assistito, giovedì 19 ottobre scorso, alla tanto attesa rappresentazione teatrale di un monologo estrapolato dal libro di Pietro Grasso, ex magistrato ed attuale Presidente del Senato, dal titolo “Per non morire di mafia”. E’ stato un momento di riflessione e profondo senso di legalità per tutti i ragazzi presenti al teatro “Luigi Pirandello” di Agrigento.

Ad interpretare la figura del protagonista è stato l’autore siracusano Sebastiano Lo Monaco. Grazie alla sua bravura ed esperienza nelle rappresentazioni è riuscito pienamente ad inscenare da solo uno spettacolo dalla durata di un’ora circa, dialogando con sé stesso e con il pubblico. L’evento ha racchiuso gli avvenimenti più significativi che hanno segnato, in un’epoca più o meno recente, la nostra terra: la Sicilia. Fra gli altri l’uccisione degli “eroi” che hanno combattuto contro la mafia, ovvero Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, vittime nel lontano 1992. Lo Monaco ha trasmesso un messaggio chiaro, forte e universale ai presenti e in particolare ai giovani d’oggi. Con il suo stile è riuscito a rappresentare il pensiero di Pietro Grasso.

“Assistere alla rappresentazione di ‘Per non morire di mafia’ – si legge in una nota dei ragazzi dell’IISS Madre Teresa di Calcutta – è come assistere e leggere il promemoria quotidiano di un magistrato che per trent’anni, ogni giorno, è stato impegnato contro la criminalità organizzata, mettendo a rischio sé stesso e la sua famiglia con la priorità di difendere la libertà di tutti. Pietro Grasso ha maturato una sua personale convinzione: per contrastare la mafia occorre avere la percezione esatta della sua pericolosità”.  

Nel corso della rappresentazione teatrale ad Agrigento è stata citata più volte la parola “mafia”. Un termine tuttora attuale e che contribuisce a ricordare che la mafia esiste anche se non in maniera “rumorosa” come un tempo. Come scrive proprio Pietro Grasso: “La mafia è violenza, sopraffazione, intimidazione, prevaricazione, collusione, corruzione, compromesso, complicità. La mafia è eclissi di legalità. Finchè la mafia esiste bisogna parlarne, discuterne, reagire. Il silenzio è l’ossigeno grazie al quale i sistemi criminali si riorganizzano e la pericolosissima simbiosi di mafia, economia e potere si rafforza. I silenzi di oggi saremo costretti a pagarli duramente domani, con una mafia sempre più forte, con cittadini sempre meno liberi”.

Il finale è poi concentrato su una frase che ci fa riflettere: “Un giorno – scrive ancora Grasso – vorrei poter raccontare una storia: c’è una volta la mafia”. Si è concluso così lo spettacolo teatrale inscenato splendidamente da Sebastiano Lo Monaco. Una frase utopica, illusoria, forse irrealizzabile? Di certo è un qualcosa che sembra ancora lontana dall’essere realizzata. L’importante è non smettere di crederci e non perdere mai la speranza.