ALESSANDRIA DELLA ROCCA – La voce unanime è un segnale di insofferenza legato alla già stretta morsa che asserra i Comuni i cui bilanci sono già gravemente compromessi da tagli e restrizioni. E resta immobile per gli stessi motivi l’attività dell’Unione dei Comuni Platani Quisquina Magazzolo, ente nato nel 2004 con l’intenzione di dare un’identità collettiva ad un territorio uniformandone i servizi ma che, dopo anni di fortunata azione amministrativa, dovuta principalmente alla disponibilità di fondi, ha negli ultimi raggiunto un periodo di stasi: i cinque dipendenti dell’Unione sono sottoutilizzai e ad oggi l’ente è infruttuoso. Le Unioni, proprio perché si rivolgono a piccoli Comuni potrebbero favorire economie di scala sull’attuazione di politiche volte alla semplificazione delle attività amministrative, alla creazione di poli di gestione documentale e banche dati di patrimonio condiviso”, commenta Salvatore Cascio, presidente I Commissione Ars, che, intervenendo al dibattito su “Unione dei Comuni Platani Quisquina Magazzolo, quale destino?” tenutosi domenica sera ad Alessandria della Rocca, ha ricordato come l’operatività di questo ente non stia solo nei fondi da gestire ma anche nella “possibilità di poter progettare insieme e partecipare a bandi in cui la forma associata tra amministrazioni è premiata nelle graduatorie con punteggi superiori“. Dal dibattito tra i Sindaci dei comuni coinvolti (Bivona, San Biagio Platani, Alessandria della Rocca, Cianciana e S. Stefano Quisquina) sono emerse le difficoltà da superare per tornare ad avere capacità di ripensarsi come sistema territoriale intercomunale, oltre i propri limiti amministrativi, attraverso la gestione aggregata di alcuni servizi: una scarsa abitudine degli uffici a lavorare in forma integrata e coordinata, l’incapacità di vincere resistenze conservative negli assetti dei poteri locali, l’impossibilità di guardare oltre i propri confini.

Già nel 2016 i consiglieri di minoranza dell’Amministrazione di Alessandria della Rocca avevano formalizzato la proposta di uscita dall’Unione dei Comuni. Idea messa da parte prima di provare a chiarire il destino dell’ente. Durante il dibattito in pubblica piazza, animato dagli interventi di amministratori e cittadini, sono state segnalate “ineguaglianze” nella fruizione dei servizi tra i Comuni coinvolti e avanzate le proposte: un servizio di polizia di natura ambientale che aiuti a vigilare sul territorio, un cartello unico per le manifestazioni utile a tutelare e promuovere un brand Sicani, una riscossione tributi condivisa ed un’attività coordinata della protezione civile. L’appuntamento, per i Sindaci, è per una giunta straordinaria dell’Unione dei Comuni auspicabile già nel mese di settembre.