Caso Lena, il medico legale: trauma cranico provocato da un corpo contundente

PALERMO – Ieri mattina la deposizione del medico legale all’udienza sul caso Lena, lo studente universitario di Cammarata tragicamente scomparso lo scorso dicembre 2013 durante un allenamento nella palestra New Center Body System in via Stazzone a Palermo. Giuseppe Lena è morto dopo tre giorni di ricovero in Seconda rianimazione all’ospedale palermitano Civico, elettroencefalogramma piatto. Il trauma cranico evidenziato nel corso dell’autopsia e causa della morte del ragazzo, sarebbe stato provocato da un corpo contundente: è questo il contenuto della relazione del medico legale Paolo Procaccianti. Il fatale colpo alla testa ricevuto dallo studente, e che gli ha fatto perdere i sensi, sarebbe stato la causa del “danno ipossico-ischemico emorragico” che ha provocato il trauma cranico.

La deposizione del Dott. Procaccianti smentisce dunque le dichiarazioni dei proprietari e dei compagni di palestra che hanno sostenuto la tesi secondo la quale Giuseppe avrebbe avuto un malore durante l’allenamento.

I genitori di Giuseppe Lena, Tonina Di Grigoli, avvocato, e Franco Lena, ingegnere, continuano a chiedere verità su quanto accaduto: “Abbiamo riscontrato tanta omertà da parte di chi nell’immediato non ha detto cosa sia successo veramente quel pomeriggio – racconta a Magaze il padre del ragazzo -. Ma la perizia ha confermato con dati scientifici che il nostro Giuseppe è morto perché è stato colpito. Per mia moglie Tonina è più naturale credere nella giustizia, anche per deformazione professionale, io idealmente ci credo e vorrei continuare a farlo vedendo i fatti. Ci sono ancora molti dubbi da chiarire, perché i compagni di allenamento che lo hanno accompagnato al pronto soccorso hanno detto di non conoscerlo se fino a pochi istanti prima si allenavano con lui? Perché non è stato lo stesso proprietario della palestra ad accompagnare in ospedale Giuseppe quella sera? Perché non è stato chiamato il 118? Tanti, troppi interrogativi a cui vorremmo fosse data una risposta”.

Altri testi saranno ascoltati durante la prossima udienza fissata il prossimo due dicembre.