DSCN0440La Sicilia ha un patrimonio unico di biodiversità e tradizioni, che se sposate con innovazione, orgoglio ed interesse scientifico possono essere il fortino alimentare d’Europa. È proprio per percorrere e raccontare quest’ampia e talvolta sconosciuta varietà che, venerdì 27 maggio alle ore 10 presso l’Aula Salvatore Lima Mancuso dell’azienda Pietranera, si terrà l’incontro conclusivo del progetto “Salvaguardia e valorizzazione di popolazioni e varietà siciliane di specie erbacee di interesse agrario”. Un vero e proprio viaggio, per tappe, attraverso gli strumenti, i protagonisti e le realtà che garantiscono la biodiversità agraria nel territorio siciliano.

Il progetto, condotto dal Dipartimento Scienze Agrarie e Forestali (SAF) dell’Università degli Studi di Palermo offre un ampio report sulle variabilità del territorio siciliano: Le diversità nelle tradizioni colturali locali e nelle preferenze e gusti dei consumatori locali, ha portato, nel corso dei secoli, ad una ampia diversificazione genetica delle specie tradizionalmente coltivate. Sino al secondo dopoguerra, tale diversità è stata mantenuta dagli stessi agricoltori attraverso la moltiplicazione delle popolazioni locali tramandate di generazione in generazione.

DSCN0432Il diffondersi delle nuove varietà selezionate per rispondere alle esigenze di un’agricoltura sempre più intensiva ha causato l’abbandono degli “agro-ecotipi” con una drastica perdita di parte della preziosa variabilità che la millenaria storia dell’agricoltura siciliana ci aveva donato in eredità

Gli agro-ecotipi ancora coltivati, sono spesso a forte rischio di estinzione poiché il loro mantenimento si deve spesso solo ad anziani agricoltori ancora tenacemente legati alle tradizioni che conducono le colture su superfici modeste e con margini economici estremamente ridotti.

Il progetto di ricerca, finanziato nell’ambito del PRS Sicilia ha interessato specie erbacee ed arbustive che vanno dai cereali come avena e frumento duro alle piante aromatiche come il rosmarino, e ancora leguminose da granella come la lenticchia, cece e cicerchia alle foraggere (trigonella, sulla e vecchia) e ortive (aglio, cipolla, fava da mensa, melone, pomodoro da serbo).

Gli studi mostrano come sia fondamentale l’avvio di attività sistematiche di raccolta, caratterizzazione e conservazione delle risorse genetiche del territorio isolano ancora reperibili presso gli agricoltori o presso le banche di germoplasma ; tali risorse infatti da una parte costituiscono un patrimonio immediatamente utilizzabile attraverso la valorizzazione della tipicità dei prodotti agricoli e dall’altra rappresentano un serbatoio di geni adattativi e di resistenza che potranno risultare preziosi per le future necessità dell’umanità attraverso programmi di miglioramento genetico.

Ad aprire l’incontro saranno i saluti del Prof Stefano Colazza, Direttore del Dipartimento Scienze Agrarie e Forestali (SAF) dell’Università degli Studi di Palermo e dell’ On. Enzo Fontana, vice presidente della Commissone servizi sociali e sanitari dell’ARS. Seguiranno gli interventi del Prof. Gaetano Amato, responsabile scientifico del progetto.

I “Frumenti antichi siciliani: una risorsa da conservare e valorizzare” saranno invece al centro dell’intervento del Prof. Dario Giambalvo del Dipartimento SAF. Il Prof. Pietro Columba del Dipartimento SAF permetterà uno sguardo sulla “Valorizzazione economica della biodiversità agraria siciliana”. Spazio anche all’approfondimento sul nuovo Piano di sviluppo rurale e alle “Misure per la biodiversità”, con l’intervento della Dott.ssa Rosa De Gregorio dell’assessorato Agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea, che farà il punto sulle prospettive per la nuova programmazione”. Concluderà gli interventi il Senatore Giuseppe Francesco Marinello, Presidente della Commissione Territorio, ambiente, beni ambientali. Alle ore 15 l’appuntamento è con la visita alla Banca del Germoplasma del Dipartimento Scienze Agrarie e Forestali (SAF) dell’Università degli Studi di Palermo