BIVONA – Bivona, Alessandria della Rocca, Cianciana, San Biagio Platani e Santo Stefano Quisquina: sono questi i territori interessati dal progetto “Fuori dal giro”, un percorso riabilitativo per prevenire e contrastare le varie forme di dipendenza, che siano di tipo alimentare, da alcool, droghe, gioco d’azzardo.
Un percorso che non tratta solo di interventi socio educativi e supporto psicologico ma ha permesso anche l’inserimento nel mondo lavorativo di 50 utenti che hanno usufruito di altrettante borse lavoro.
Uno strumento in grado di garantire una prima entrata nel mondo del lavoro, consentendo ai beneficiari di mettersi alla prova sul campo in una situazione semi-protetta ma autentica con una remunerazione che, agli occhi dell’utente, rappresenta la valorizzazione di ciò che egli ha fatto, uno stimolo a migliorare la propria autostima.
Gli utenti sono stati impegnati, seguendo le competenze di ciscuno, in aziende di vario tipo, fra queste: una cooperativa che si occupa della raccolta differenziata, due supermercati, una ditta di restauro, una cooperativa di assistenza domiciliare, un negozio di articoli da regalo, una impresa edile, un agriturismo, due ristoranti, un panificio, una associazione sportiva. E al termine del periodo di training, per alcuni utenti l’opportunità di continuare a lavorare in azienda è stata prolungata.
I risultati dell’iniziativa, realizzata dall’associazione Euro di Bivona, finanziate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Politiche Antidroga, sono stati illustrati sabato 18 Dicembre nel corso di un convegno a Villa Magnisi, sede dell’Ordine dei Medici di Palermo.
Il gruppo di lavoro del progetto, composto da psicologi, educatori, assistenti sociali, animatori sociali, tutor, orientatori, ha messo in piedi degli sportelli di ascolto, coinvolgendo le scuole nel percorso e incontrando gli studenti.
Informazione e sensibilizzazione, ma soprattutto l’avvio di un percorso riabilitativo per i 50 utenti che si sono rivolti agli operatori: persone fra i 18 e i 50 anni, per la maggior parte con problemi di abuso di alcool (il 60%); ha una scarsa incidenza la dipendenza dal gioco d’azzardo (meno del 10%); la restante parte faceva uso di droghe.
In molti casi gli operatori hanno accertato una doppia diagnosi, ossia hanno riscontrato sia dipendenze che patologie.
Un lavoro di rete, condotto con il coinvolgimento spesso delle famiglie ma anche gli operatori del Sert, i medici di base, l’associazionismo, i responsabili dei Servizi Sociali e gli assistenti sociali, i rappresentanti delle istituzioni scolastiche, politiche, religiose e sportive.
L’équipe ha individuato per ciascun utente un percorso di recupero e sostegno individuale, rimodulabile nel corso dell’intervento sulla base dell’andamento e della necessità di effettuare delle variazioni. Nel corso dei progetti sono stati avviati diversi laboratori (grafica, informatica, musicoterapia e pittura, ad esempio) e sono state realizzate attività ludiche come escursioni, corsi di cucina, barca a vela, pet therapy.
Al termine del convegno, si è svolta la cerimonia di consegna di un riconoscimento alle aziende che hanno ospitato tirocini formativi e favorito l’inserimento lavorativo, con la consegna del premio sulla “Responsabilità sociale delle imprese” all’agenzia di sviluppo Smap di Bivona.