Uniti dalla musica contro la paura: il live dei 90zero38 per le vittime di Parigi

PRIZZIIl terrore della terribile notte parigina del 13 novembre fa ancora eco in tutte le parti del mondo. È passata una lunga e difficile settimana da quel comune venerdì sera nella capitale europea che, in poche ore, si è trasformato in una tragedia rimbalzata su tutte le prime pagine. Tanto dolore, tanto orrore. Così comune in molte parti dimenticate del mondo, dove quotidianamente si respira violenza, a Parigi nessuno si aspettava di viverne tanta. Un colpo al cuore dell’Europa, quella notte, un attacco alla quotidianità, il dramma di una violenza disumana. E, poi, l’ondata globale di solidarietà. Per Parigi, si intende. Soltanto qualche piccola voce fuori dal coro ha ricordato l’attentato a Beirut il giorno successivo, o quello in Nigeria, o ancora, quelli che da anni lo Stato Islamico scatena contro molte regioni del mondo dimenticate.

Perché tanto rumore per Parigi? Parigi è più vicina a casa, un chiaro segnale che le cose stanno cambiando. Non basterà più spegnere la tv per evitare la cronaca, adesso tocca prenderne consapevolezza e agire, anche se in extremis. Ed ecco le più belle piazze accendersi con i colori delle prime luci di Natale e, insieme a queste, dei lampeggianti delle volanti della polizia, pronte a setacciare tutta la città. E in questo piano per la sicurezza, non è prevista alcuna uscita d’emergenza.

Parigi_Attentati_FioriLuminiR439_thumb400x275A una settimana dai terribili attentati che mettono a repentaglio la sicurezza, la libertà e i diritti di un paese libero, i 90zero38, la band emergente del piccolo comune sicano, hanno dedicato un live alle vittime di Parigi. «Un piccolo gesto contro ogni violenza che non va combattuta con altra violenza. Ognuno di noi, nel proprio piccolo, può fare tanto per costruire la pace» ci dice Filippo, uno dei chitarristi della band. Colonna sonora della serata, “Generale” di Francesco De Gregori, «una canzone contro la guerra, che il pubblico ha cantato insieme a noi, venerdì sera, ripercorrendo con la mente gli eventi di una settimana fa», aggiunge Pasquale, chitarrista.

Eppure, la pace è così lontana. La reazione della Francia agli attentati è stata immediata. A violenza, si risponde con altra violenza. Si continua a tessere una rete senza fine: “Uccidiamo persone che stanno uccidendo persone per dimostrare che uccidere è sbagliato.”, per usare le parole di Holly Neal, ricordate da Report una settimana fa. Una catena che non si spezza ma che, anzi, ad ogni vittima, diventa sempre più resistente.

Con la serata dedicata alle vittime di Parigi, la band prizzese ha voluto esprimere la propria solidarietà: «la musica unisce le persone e esprime spesso ciò che le parole non riescono a dire», dice Filippo. Molte delle persone che hanno perso la vita a Parigi quella notte si trovavano insieme ad un concerto al Bataclan per vivere questo stesso sentimento. Una forza più potente quella sera ha spento la musica, spezzato vite umane e acceso la paura. Nella serata del 20 novembre, i 90zero38 hanno voluto ricordarle, dando loro voce un’ultima volta: «Attraverso la musica, abbiamo partecipato al dolore vissuto quella notte da parigi 1311tanti ragazzi come noi», commenta Pasquale. Positiva la risposta del pubblico: «siamo contenti del successo della serata, soprattutto perché grande dimostrazione di solidarietà e voglia di rompere il silenzio», conclude.

Nel frastuono del terrore e dell’orrore, suonano note di pace e solidarietà e, per un attimo, cala il sipario sulla violenza: in scena, la speranza, la pace, il desiderio di sentirsi uniti. Sentirsi liberi dalla paura.  

Giusi Francaviglia