“L’arte in scena” alla fattoria dell’arte di Lorenzo Reina le opere di Giuseppe Alletto

SANTO STEFANO QUISQUINA – Grande successo per la mostra “L’arte in scena” che si è svolta lo scorso sabato, 18 luglio, alla Fattoria dell’arte di Lorenzo Reina.

L’icaro morente” di Giuseppe Agnello, una scultura in resina poliestere di dimensioni imponenti raffigurante il mitico personaggio precipitato al suolo per aver volavo troppo vicino al sole. Una figura mitologica che posta al centro del teatro, raccoglie gli ultimi raggi di sole sul suo corpo morente disteso al suolo, il rosssore dei raggi solari sulle sue ali sciolte dal calore. Uno scenario che toglie il fiato, quello che si apre davanti i propri occhi dopo aver varcato la soglia della porta del teatro, una perfetta armonia tra arte e natura posto tra i Monti Sicani.

Un’altra mostra alla fattoria dell’arte è la personale di Giuseppe Alletto, otto opere in grafite di raffinatissima fattura.

Abbiamo incontrato l’artista Giuseppe Alletto a cui abbiamo fatto qualche domanda.

Come nasce la pittura di Giuseppe Alletto? Subito dopo la scuola media mi sono appassionato alla grafica e alla pittura, ho cominciato da autodidatta. La passione per l’immagine mi ha sempre caratterizzato, prima per il cinema e poi per la pittura cominciando a studiare gli artisti, successivamente ho cominciato a disegnare e a dipingere, piano piano ho cercato di affinare la mia tecnica nel corso degli anni.

Quale tecnica utilizza per le sue opere? Per alcuni anni ho dipinto a olio su tela, invece negli ultimissimi anni ho realizzato soprattutto opere in grafite e pastello, le opere in mostra alla fattoria dell’arte, sono appunto di quest’ultima serie e sono state realizzate su carta.

Quali messaggi è possibile leggervi? Come sottolinea Alfonso Leto nel catalogo della mostra, si evince questa volontà di trarre da un’altra dimensione questi personaggi tanto da definirla una galleria dei contemporanei, questi eroi della cultura e dell’arte che io cerco di trarre fuori da una dimensione altra, questo spiega anche l’uso di questo forte chiaro scuro e dell’espediente di illuminare i soggetti in modo che fuoriescano dall’oscurità, in maniera quasi caravaggesca, anche se poi declinata ad un’estetica contemporanea.

C’è una corrente artistica o un artista in particolare a cui si ispira? Amo moltissimo i maestri antichi e direi su tutti Antonello Da Messina per lo studio sui ritratti, Caravaggio e Michelangelo, invece per quanto riguarda gli artisti contemporanei sono molto attratto da artisti nordici per le loro atmosfere oscure, potrei citare Gerharde Richter come artista italiano Omar Galliani per la passione che ci accomuna per il disegno puro.


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