SANTO STEFANO QUISQUINA – Una sala consiliare gremita di gente ha accolto “Pietra Pesante”, il documentario di Davide Gambino incentrato sulla figura di Lorenzo Reina, proiettato per la prima volta a Santo Stefano Quisquina sabato 21 dicembre.
La manifestazione, che ha aperto il calendario di appuntamenti natalizi del Comune stefanese, ha visto l’intervento, oltre che del regista e del protagonista, del sindaco Cacciatore, del prof. Alfonso Leto, del prof. Antonino Cusumano, dell’Università di Palermo, del prof. Mario Bellone, dell’Accademia di Belle Arti di Palermo.
Il film ha mostrato quella che è la quotidianità di un uomo che crea dalla pietra, conciliando le due anime, scultore e pastore, che convivono in Lorenzo, insieme all’umiltà che da sempre lo caratterizza.
Lorenzo ha questo doppio destino segnato fin da ragazzo: non riesce mai a stare fermo senza incidere qualcosa, senza creare da una pietra un animale, una bambolina, un oggetto; nello stesso tempo è indirizzato dal padre a seguire le sue orme, a intraprendere il mestiere di pastore perché la sua famiglia “ha tante pecore che hanno bisogno di cura”. Due strade apparentemente contrastanti, ma che Lorenzo riesce a far convivere, giorno dopo giorno, creando qualcosa di straordinariamente unico come il Teatro Andromeda, interamente realizzato in pietra, o riuscendo a esporre una sua opera alla Biennale di Venezia, senza mai staccare i piedi da terra.
Il film ha saputo cogliere quella che è l’anima di Lorenzo, grazie all’abilità del regista di entrare a far parte del suo habitat, immergendosi completamente nell’ambiente agreste di Rocca Reina, nei suoi ritmi, nelle sue abitudini: il ritratto di Lorenzo più fedele che si potesse fare.
Presentato lo scorso marzo al Cinema De Seta, ai Cantieri Culturali della Zisa di Palermo, il film ha girato il mondo partecipando a diversi festival, e facendo guadagnare al giovane regista un importante riconoscimento oltreoceano: il premio Young Italian Filmmaker 2013, che sarà consegnato a Gambino la prossima primavera a New York.
Valentina Maniscalco
