LERCARA FRIDDI – Un confronto diretto fra i cittadini, i rappresentanti del comitato “No Tarsu”, l’amministrazione comunale con in testa il sindaco Giuseppe Ferrara. Si è svolta domenica 27 ottobre, a partire dalle 10.30 nella sala Palagonia, l’assemblea cittadina convocata per discutere di tematiche inerenti alla legislazione in materia di tributi sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
Tre come annunciato gli argomenti oggetto di discussione:
1. Solleciti Tarsu relativi al 2009-2010-2011 inviati dal Comune in queste settimane.
2. Tarsu 2012 – cosa fare e come comportarsi dal punto di vista legale.
3. Spiegazione della disciplina del nuovo tributo, la Tares.
Procedendo con ordine, relativamente al primo punto è stato ampiamente detto e spiegato che l’invio dei solleciti da parte dell’amministrazione comunale rientra in un più generale provvedimento di lotta all’evasione fiscale. E’ stato infatti riscontrato dagli uffici comunali che risultano non incassate somme relative alla Tarsu negli anni 2009, 2010 e 2011. Per questo motivo, i cittadini che si vedono recapitare a casa il sollecito, devono poter dimostrare di aver già pagato il tributo che viene contestato: muniti di ricevuta di avvenuto pagamento, devono recarsi all’ufficio tributi del comune, fornendo una copia della ricevuta e verrà così annullato il sollecito. In caso contrario, se non hanno pagato come risulta, dovranno regolarizzare al più presto la propria posizione contributiva, con un aggravio di poco di 5 euro per i costi di notifica.
In merito al secondo punto, ancora una volta sono state ribadite le posizioni di amministrazione comunale e comitato “No Tarsu”. Il comitato civico sostiene, facendo leva sulle due sentenze di annullamento del Tar Sicilia delle delibere in materia di Tarsu 2012 e dopo aver assunto i pareri di diversi legali, che sia legittimo non pagare il tributo se non dopo l’emissione di nuove bollette che tengano conto degli esiti giudiziari. Sulla base del parere del precedente consulente legale del Comune avvocato Giuseppe Ribaudo, l’amministrazione nella persona del sindaco sostiene però che la sentenza in questione sia da applicare solo a chi ha presentato il ricorso. All’epoca infatti a ricorrere al giudice amministrativo era stata una singola cittadina, alla quale è anche stato riconosciuto il gratuito patrocinio. Il Comune e il suo consulente legale ritengono dunque che la sentenza debba essere applicata solo a lei, mentre gli altri che non beneficerebbero degli effetti della pronuncia dovrebbero pagare la Tarsu 2012 con l’aumento del 100%. Qual è la strada indicata dal comitato? Appellarsi in sede di commissione tributaria agli eventuali futuri solleciti che saranno inviati dal Comune. A fronte di un piccolo versamento, si potrà presentare un ricorso ulteriore a nome dei singoli titolari delle bollette errate (ancora una volta sottolineiamo che sono da considerare errate perché riportano importi calcolati sulla base di tariffe contenute in due delibere annullate dal Tar), con il quale verrà chiesto che le sentenze precedentemente emesse dal giudice amministrativo vengano estese anche al proprio caso.
E’ da segnalare inoltre che già nel 2010 un gruppo di cittadini aveva fatto ricorso al Tar Sicilia ottenendo l’annullamento di cospicui aumenti di tutte le categorie tariffarie, con punte di un +125% per le abitazioni, rispetto all’anno 2009.
Per quanto riguarda infine l’ultimo punto, ovvero la Tares 2013, la discussione è ancora aperta. Assieme ai solleciti della Tarsu infatti il Comune sta inviando ai cittadini lercaresi l’acconto del nuovo tributo, la cui adozione è stata deliberata lo scorso 30 settembre dal consiglio comunale nell’ultimo giorno utile concesso dalla legge nazionale. Da quanto risulta dopo averne consultate diverse, le bollette sono state calcolate sulla base delle tariffe Tarsu 2012, quelle che recano l’aumento del 100% rispetto al 2011 e che sono state annullate dalle sentenze del Tar. La spiegazione dell’amministrazione comunale è che la spesa per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti è stata per il 2013 di un milione e 300mila euro e che nello spirito della legge nazionale il costo del servizio deve essere interamente coperto dagli introiti del tributo.
Il comitato “No Tarsu” relativamente a questo punto tiene a sottolineare che in merito a eventuali nuove azioni non è autorizzato a procedere, perché nato con l’esclusivo compito di ricorrere contro la Tarsu 2012.
Come comportarsi dunque? L’auspicio è quello che si costituisca un nuovo comitato civico, con il compito di seguire le vicende relative alla Tares 2013 e al quale il comitato “No Tarsu” fornirà consigli sulla base dell’esperienza maturata. In effetti, al termine della giornata, alcuni cittadini si sono fatti avanti per iniziare a capire quali passi compiere per dar vita a un’altra formazione. Le discussioni sono aperte e il punto do riferimento per eventuali informazioni resta il comitato “No Tarsu”.
Due note conclusive: all’unica cittadina a cui l’amministrazione riconosce la validità di applicazione della seconda sentenza del Tar, la bolletta è stata inviata sempre in riferimento alle stesse tariffe aumentate del 100% del 2012.
Come se non bastasse, infine, a fronte di una consegna porta a parte fatta dagli impiegati comunali, nel resoconto degli importi dovuti vengono addebitati ai contribuenti 1,40 euro di spese di spedizione postale.