Sutera e la “Tavulata di San Giuseppe”

SUTERA – Domenica 17 marzo a Sutera si è festeggiato San Giuseppe protettore degli operai e degli artigiani, seppur con due giorni di anticipo. Dopo la celebrazione della Santa Messa presso la Chiesa Matrice di Sutera, come da tradizione suterese, padre Miserentino ha benedetto in Piazza Mameli la “Minestra di San Giuseppe”e della cosiddetta “Tavulata”, tavola imbandita che ospita come commensali i membri della Sacra Famiglia. Ogni anno, infatti, tre persone, scelte nel quartiere Rabato di Sutera, vestono i panni della Madonna, San Giuseppe e Gesù Bambino e dopo aver partecipato alla funzione solenne, raggiungono la tavola imbandita in loro onore con i prodotti della campagna suterese. Subito dopo la benedizione, la minestra è stata servita sia ai tre sacri personaggi e distribuita ai fedeli. Dell’organizzazione della festa se ne occupa un apposito Comitato che si fa carico di una parta delle spese, ad eccezione di quelle relative alle vivande servite alla Sacra Famiglia offerte da uno o più fedeli vincolati dal voto a San Giuseppe.Oltre alla minestra, San Giuseppe la Madonna e il Bambinello fanno un pranzo completo: mangiano tre tipi di carne, cardi broccoli in pastella, frutta e dolci. La “tavulata di San Giuseppe” non esaurisce comunque l’iter festivo del Santo. È ancora in uso, seppure negli anni se ne sta sempre più perdendo l’usanza, imbandire nelle proprie case i “vicchiareddi”, ossia le tavole imbandite nelle proprie abitazioni dai fedeli che per riconoscenza al Santo, invitano a pranzo i parenti o vicini.

In più quest’anno il comitato della festa del Patriarca ha allestito e poi esposto su un grande memo le fotografie di tutte le tavolate da sessant’anni a questa parte, in testimonianza di un culto e di una tradizione tutt’oggi in vita tra i suteresi.

Foto di Salvatore Di Prima