Lercara Friddi: il Comune a rischio default

LERCARA FRIDDI– Un consiglio comunale straordinario quello dello scorso 27 dicembre con un unico punto all’ordine del giorno: “Delibera autotutela avverso la deliberazione del consiglio comunale n. 38/2012”, ovvero il documento con cui l’amministrazione ha deciso a fine ottobre – per il rotto della cuffia sulla scadenza per la presentazione del bilancio – il raddoppio delle tariffe Tarsu per l’anno 2012. Una “delibera” che da “autotutela” è stata trasformata in “delibera di indirizzo” con cui “si impegna l’amministrazione comunale ad operare una attenta, oculata ed economica gestione del servizio” di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Dall’iniziale richiesta di “rettifica della tariffa allegato A relativa alla Categ. I, II  della delibera di C.C  n 38 del 30/10/2012 relativa alla Categ. I, II con una diminuzione del 89%” si è passati dunque a una richiesta di razionalizzazione del servizio e dei suoi costi.

Una decisione quella del consiglio cha ha fatto avanzare l’azione del comitato “No Tarsu”, che in questi giorni sta raccogliendo la documentazione necessaria per presentare – entro il 12 gennaio prossimo – ricorso al Tar, dopo l’atto di diffida nei confronti del Comune di Lercara Friddi, con il quale si chiedeva anche la sospensione in autotutela della delibera “incriminata”.

Nessun passo avanti dunque – dal punto di vista delle tasche dei cittadini lercaresi – che dovranno continuare a pagare le cartelle della Tarsu con gli importi raddoppiati rispetto all’anno 2011.

Cosa è successo in seno al consiglio comunale giovedì 27 dicembre? L’assise cittadina si era riunita su proposta del consigliere Paolo Piazza, in seduta straordinaria, per decidere se procedere con l’autotutela nei confronti della delibera numero 38 del 30 ottobre 2012, che ha aumentato del 100% le tariffe della Tarsu e ha scatenato le proteste della cittadinanza. Riunitasi in un comitato civico spontaneo, la popolazione lercarese ha difatti dato mandato a un avvocato – la palermitana Rosalba Basile – di stilare un formale atto di diffida nei confronti dell’amministrazione comunale, invitandola a porre rimedio all’atto considerato illegittimo per diverse ragioni. La prima è che non ci sarebbe stato il tempo tecnico necessario fra l’approvazione e l’invio delle cartelle: queste sarebbero state inviate ai lercaresi prima che la deliberazione divenisse esecutiva, ovvero il 12 novembre 2012, dieci giorni dopo l’invio delle stesse da parte dell’ufficio comunale tributi. Seconda motivazione: il verbale relativo alle tariffe Tarsu per il 2012 e allegato alla delibera 38/2012 documenterebbe come “l’aumento della tassa è stato determinato esclusivamente per riequilibrare i conti del Comune sull’orlo del dissesto finanziario”, da cui l’invito alla Corte dei Conti ad avviare “la procedura di accertamento di dissesto finanziario degli enti locali ai sensi dell’articolo 6, comma 2 D.Lgs. 149/2011”. Mancherebbe infatti un prospetto contenente “le ragioni dei rapporti stabiliti tra le tariffe, i dati consuntivi e previsionali relativi ai costi del servizio discriminati in base alla loro classificazione economica, nonché i dati e le circostanze che hanno determinato l’aumento per la copertura minima obbligatoria del costo, il totale analitico del costo del servizio, l’indicazione dei criteri e dell’iter logico-giuridico”. Per questo, la delibera di indirizzo approvata il 27 dicembre contiene l’invito a integrare entro il 7 gennaio con la documentazione richiesta.

Un atto dunque più politico che operativo in realtà: è stato infatti il parere negativo congiunto del segretario comunale e del revisore dei conti che ha portato a cambiare la delibera autotutela in delibera di indirizzo. Perché? Non ci sarebbero stati i tempi tecnici e necessari per la rideterminazione delle tariffe e un annullamento della delibera 38 avrebbe comportato una revisione del bilancio, stilato ormai sulla base della previsione degli introiti derivanti dalla Tarsu. Si sarebbe dunque rischiato ancora una volta il default, ovvero il dissesto dell’ente Comune.

Nell’atto di diffida i cittadini invitavano a “provvedere immediatamente  ad annullare in  autotutela la delibera  n. 38 del 30.10.2012 con la quale  il Consiglio Comunale del Comune di Lercara  Friddi  per l’anno 2012 ha aumentato del 100% rispetto all’anno 2011 le Tariffe della tassa raccolta e smaltimento rifiuti solidi urbani, avvertendo che in difetto provvederanno ad impugnare la detta  delibera avanti il  competente Tar”, si legge nell’atto di diffida che contiene anche un esplicito invito alla Corte dei Conti Sezione  di Controllo per la Regione Siciliana di “avviare il procedimento per l’accertamento di dissesto finanziario degli enti locali di  cui all’art. 6, comma 2 del D.lgs. n.149/2011”.

Si era data una scadenza: il 12 gennaio. E proprio entro quella data, il comitato “No Tarsu” presenterà formale ricorso amministrativo al Tra Sicilia, al quale passerà la parola e che si dovrà pronunciare sulla questione.