Mussomeli: la comunità romena risponde entusiasta all’invito dell’amministrazione

MUSSOMELI – C’erano il sindaco Salvatore Calà, il vicesindaco Sebastiano Sorce, gli assessori Francesca Gelsomino ed Enzo Nucera, il presidente del consiglio Mario D’amico e le dipendenti dell’Ufficio Servizi Sociali, ad accogliere e incontrare una nutrita rappresentanza della comunità romena residente a Mussomeli.
Una riunione, quella di ieri pomeriggio, presso la sala consiliare “Francesca Sorce”, voluta dall’assessore Gelsomino per facilitare la reciproca conoscenza e favorire l’integrazione sociale nel rispetto della loro cultura e delle loro tradizioni.
“Noi siamo a vostra disposizione.  – ha detto – Siamo qui per raccogliere le vostre richieste, per cercare di far fronte comune ai vostri problemi, ma anche per creare occasioni future di incontro.”
Più volte è stato difatti ribadito la possibilità di offrire loro un luogo d’aggregazione, dove poter svolgere attività socio-ricreative e culturali, senza escludere eventuali iniziative a carattere formativo.
Come sottolineato dallo stesso D’Amico difatti la Comunità Europea ha messo a disposizione fondi per l’alfabetizzazione degli stranieri.
Non solo. La coordinatrice del Distretto D10 Maria Anna Annaloro ha fatto presente che tutto ciò è espressamente previsto dal cosiddetto “Libro dei sogni” contenuto nel Piano di Zona.
È stato poi proposto di organizzare una settimana multietnica nel corso della quale far conoscere i propri usi nonché la propria arte culinaria, in un interscambio a 360 gradi.
Più a breve si è pensato di tenere una santa messa secondo il rito ortodosso, come già fatto in passato nella Parrocchia San Ludovico dall’allora parroco Padre Alfonsino.
Insomma, in meno di un’ora, sono emersi spunti di confronto interessanti, soprattutto quando il primo cittadino ha chiesto ai presenti di far conoscere all’amministrazione le loro problematiche in tema di sanità e istruzione dei figli.ù
“Vogliamo occuparci anche delle esigenze della vostra comunità, – ha affermato – che fa molto per noi, per le nostre famiglie, accudendo i nostri cari e non solo.”
D’altronde lui sa bene cosa significa essere cittadino in terra straniera, essendo cresciuto tra l’Inghilterra e la Francia, quando ancora i suoi genitori erano tra quei mussomelesi emigrati in cerca di lavoro.

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