MUSSOMELI – Si sono riuniti già dalle 8:30 al Piazzale Mongibello per preparare i cartelloni e gli striscioni contro la politica di tagli alla scuola operata dal Ministro all’Istruzione Francesco Profumo. Guidati dai loro rappresentanti Lucia Schillaci e Giuliana Sorce per il Liceo Classico, Daniele Callari per il Liceo Scientifico, e Giuseppe Scavetto per l’IPSAA, gli studenti degli Istituti superiori di Mussomeli hanno manifestato sabato mattina per le vie di Mussomeli.
Un corteo pacifico, nel corso del quale hanno cercato di creare qualche disagio agli automobilisti, bloccando il traffico, come ad esempio all’altezza dell’incrocio di via Palermo, con il solo obiettivo di farsi ascoltare ed esporre le proprie ragioni.
Seduti a terra a cantare l’inno d’Italia o schierati compatti per non lasciare passare le auto, hanno costretto la gente comune a leggere i loro messaggi: “noi siamo il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo, o “ci vogliono dare un futuro scadente ma non conoscono la forza dello studente, o ancora “fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”, citando un passo dell’Inferno della Divina Commedia di Dante Alighieri.
Così tra cori, battito di mani, bandiere dell’Italia e della Sicilia, hanno dimostrato che stavolta non era uno sciopero qualunque, di quello che di solito viene etichettato come scusa per saltare un giorno di scuola.
“Vogliamo essere credibili. – ha continuato a ripetere la rappresentante Schillaci – Abbiamo tutte le autorizzazioni necessarie per manifestare. Abbiamo organizzato questa giornata riunendoci venerdì in assemblea straordinaria, spiegando ai ragazzi le ragioni della protesta e chiedendo loro di documentarsi nel pomeriggio per poi preparare gli striscioni l’indomani. Abbiamo anche chiesto venti centesimi a studente, riuscendo a raccogliere circa 70 euro, con cui abbiamo comprato tutto il necessario per dare voce ai nostri pensieri: lenzuola, cartelloni, bombolette spray, che abbiamo poi distribuito per le varie classi così da ridurre i costi ma ottenere lo stesso una manifestazione di livello.”
E non solo… Hanno anche scaricato da internet testimonianze di studenti del resto d’Italia che già nei giorni scorsi hanno manifestato, nonché leggi e lettere di docenti al Ministro, che poi hanno letto ai loro compagni.
Insomma, hanno dimostrato di essere maturi e di voler difendere davvero il proprio futuro e il proprio diritto allo studio.
E non hanno intenzione di arrendersi di certo adesso che la motivazione anima ogni loro azione. Sempre sabato hanno raccolto le firme per poter occupare la scuola finché chi governa non decida di rivedere le proprie posizioni.