Infermiere deruba il “Civico” di Palemo. Sorpreso dai Carabinieri di Mussomeli

MUSSOMELI – Soldi in cambio del silenzio. È questa l’ultima carta giocata da un infermiere palermitano originario di Racalmuto (AG).
Li ha proposti ai militari della Compagnia di Mussomeli che lo hanno fermato ieri, intorno alle 13:00, nel corso di un posto di blocco sulla SS189, all’altezza del bivio per Campofranco.
 Angelo Lo Giudice, classe 1968, è stato trovato così in possesso centinaia di medicinali e strumenti sanitari confezionati per uso esclusivo ospedaliero. Nascosti occultati all’interno del vano bagagli della sua Fiat Panda, li aveva caricati dopo aver prestato servizio notturno nel reparto di rianimazione del “Civico” di Palermo e rientrava a Racalmuto per il pranzo festivo a casa della madre.
Ad insospettire i carabinieri il suo comportamento: balbettava e dava evidenti segni di preoccupazione.
Tra il materiale rinvenuto vi sono due bombole di ossigeno, due pompe di infusione, del valore di circa 1.500 euro l’una, utilizzate nel reparto di rianimazione, pinze e bisturi utilizzati in sala operatoria, innumerevoli medicinali di vario genere, alcuni dei quali costano al pubblico anche alcune centinaia di euro.
Ulteriori perquisizioni sono state fatte anche nelle abitazioni di Palermo e di Racalmuto, dove sono state rinvenuti altri farmaci e altri strumenti sanitari.
In totale avrebbe derubato il sistema sanitario per un ammontare di oltre 10.000 euro.
Tutto il materiale è stato posto sotto sequestro.
Arrestato per furto aggravato, ricettazione, istigazione alla corruzione e detenzione di medicinali guasti o imperfetti perché trasportati in maniera non idonea, dopo gli atti di rito, l’infermiere è stato accompagnato presso l’abitazione della madre, dove, su disposizione del Sostituto Procuratore di turno, resterà agli arresti domiciliari fino all’esito del processo penale a suo carico.
Vista l’eccessiva quantità merce sequestrata, gli investigatori, con l’Autorità Giudiziaria, stanno vagliando la possibilità d’individuare eventuali complici che, in concorso, possano aver messo su una vera e propria associazione criminosa per il loro commercio illegale. Indagini sono state avviate dai militari della Compagnia di Mussomeli.

 

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