“È vietato digiunare in spiaggia”: suggestivo ritratto di Danilo Dolci al Teatro Andromeda di Santo Stefano Quisquina

SANTO STEFANO QUISQUINA – Uno spettacolo unico in un luogo unico: è quello che è andato in scena sabato 28 luglio a Santo Stefano Quisquina, presso il suggestivo Teatro Andromeda della Rocca Reina. “È vietato digiunare in spiaggia” il nome della performance, un ritratto di Danilo Dolci, attivista della nonviolenza italiana negli anni ’50 del secolo scorso. Spettacolo unico, perché si è trattata della prima replica in Sicilia, nonostante il Dolci abbia a lungo vissuto e lottato in questa e per questa terra; luogo unico perché il Teatro Andromeda, costruito in pietra in un punto da cui si scorge un panorama mozzafiato, rappresenta un raro esempio di come il tocco dell’uomo, a volte, riesca a integrarsi perfettamente con il paesaggio e la natura, esaltando ancora di più la bellezza di questi luoghi. Organizzato dal Centro Culturale Pier Paolo Pasolini di Agrigento, con il patrocinio della Regione Sicilia, lo spettacolo ha deliziato i presenti, provenienti da tutta la Sicilia, sistemati in maniera casuale, all’apparenza disordinata, nei sedili in pietra del teatro, che riproducono la costellazione Andromeda da cui il luogo prende il nome. Sul palco solo due attori e una chitarra: Domenico Pugliares e Renato Sarti hanno sapientemente tratteggiato la figura di Dolci e della Sicilia degli anni ’50, una storia fatta di controsensi e paradossi, ancora attualissima nonostante siano passati più di 60 anni dai fatti raccontati. Scene di quotidiane lotte, ambientate a Trappeto e Partinico, portate avanti dal Dolci con la non violenza, caratteristica che gli valse il soprannome di “Gandhi italiano”. Si comincia con l’episodio che dà il nome allo spettacolo, che richiama uno sciopero della fame organizzato in spiaggia, contro la pesca di frodo che, con la connivenza dello Stato, provocava non pochi disagi per la sussistenza dei piccoli pescatori del luogo. Una manifestazione subito sciolta dalle autorità, perché il digiuno in pubblico è illegale. Ancora l’episodio forse più conosciuto, lo sciopero alla rovescia, durante il quale i manifestanti, anziché incrociare le braccia, sistemarono una strada impraticabile: questo costò il carcere a Dolci, nonostante l’arringa in sua difesa fu pronunciata da uno dei padri della Costituente, il grande giurista Piero Calamandrei. Una storia piena di nonsense e situazioni paradossali, a cui va ad aggiungersi un altro paradosso, la totale misconoscenza di questa grande figura in Sicilia, la terra per cui Dolci lottò tanto, ma che non è ancora stata in grado di rendergli la giusta riconoscenza, la giusta fama che merita per la dedizione e l’impegno profusi nel portare avanti le lotte sociali.

Dopo lo spettacolo, a cui hanno assistito anche il Sindaco di Porto Empedocle, Calogero Firetto, e il giornalista del Tg5 Carmelo Sardo, entrambi affascinati dal luogo suggestivo e dalla profondità del testo rappresentato, c’è stato il buffet&sangria, curato dal M° di cucina prof. Salvo Paolo Mangiapane, che ha proposto una selezione di piatti della tradizione mediterranea, dal tabulè alla caponata, passando per lo sfincione e i formaggi locali, il tutto rigorosamente biologico, innaffiati da una deliziosa sangria, momenti di allegria e convivialità presso la Fattoria dell’Arte.

Valentina Maniscalco


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