Campofranco, il vescovo Mario Russotto visita il santuario di San Calogero

CAMPOFRANCO. Una folla immensa quella che ha seguito il Vescovo di Caltanissetta Mario Russotto, nella sua celebrazione per l’erezione della chiesa di San Francesco a “Santuario di San Calogero” con i fedeli che sono stati costretti a seguire anche fuori le mura della chiesa l’intera  manifestazione che ha innalzato e accresciuto ancor di più la fede e la devozione al santo dei miracoli. Nelle parole del massimo esponente della chiesa nissena, un invito a tutta la comunità campofranchese “ad essere sempre più vicina alla chiesa e alle sue manifestazioni e a quelle figure di santi che hanno dimostrato nella loro vita e con le loro opere, la fede e devozione al Signore. San Calogero viene generalmente visto come colui che intercede presso Dio perché santo, sacerdote, guaritore, compagno di viaggio del popolo”. Con don Alessandro Rovello, parroco di Campofranco a fare da padrone di casa, dopo la cerimonia religiosa Mons. Russotto si è soffermato a scoprire una lapide commemorativa dello storico evento, all’interno del Santuario e subito dopo, nel salone delle accoglienze, ha inaugurato una mostra permanente di foto storiche allestita da Sarino Nuara, priore della Confraternita del SS. Sacramento, sulle diverse aspetti della festa di San Calogero. Particolare emozione ha suscitato l’antica statua lignea del Santo che è stata portata in processione, statua che sino al 1866 è stata presente a Campofranco per poi essere trasferita a Palermo dai frati conventuali e da questi offerta, in questi giorni, alla comunità campofranchese. Nei prossimi giorni, programma molto denso di appuntamenti che culmineranno domenica prossima con la festa vera e propria, quando la vara verrà portata a spalla dai portatori sia di mattino che di pomeriggio, intervallata dalle manifestazioni collaterali, in fase di grande preparazione, come l’offerta del grano e la sagra dei pupi di pane, che vedrà come gli anni passati, una marea di fedeli anche dei paesi limitrofi, recarsi in pellegrinaggio al santuario per il classico “pezzo di pane” benedetto.

Rino Pitanza