Approvato dall’ARS l’ordine del giorno sulla gestione delle risorse idriche

PALERMO – Approvato dall’Ars l’ordine del giorno, proposto dall’On. Giovanni Panepinto, in merito alla gestione delle risorse idriche. Un odg che arriva a pochi giorni dalla decisione dell’Ato Idrico di Agrigento che impone nuovamente, ai 19 comuni inadempienti della provincia, la consegna degli impianti all’operatore privato entro il 30 giugno, pena il commissariamento.
Il passaggio fondamentale del testo: «Il governo della Regione – si legge – si impegna a sospendere ogni atto di nomina dei commissari nelle Province in cui gli amministratori locali si sono opposti fermamente alla consegna ai soggetti gestori degli impianti e delle reti di distribuzione, anche in considerazione che il 30 giugno è il termine per lo scioglimento degli Ato previsto da una norma nazionale»

Di seguito il testo integrale dell’emendamento.

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Premesso che con Decreto del Presidente della Regione il 1 giugno è stato nominato un commissario presso l’Ato di Agrigento per la consegna degli impianti idrici ancora nella disposizione dei comuni e il 7 giugno eguale commissariamento è stato deliberato per la consegna degli impianti idrici di 11 comuni dell’ATO di Siracusa;

Ricordato che:

  • presso la quarta commissione legislativa dell’ARS dal 21 marzo 2012 è in corso la discussione sui due disegni di legge, uno di iniziativa parlamentare e uno d’iniziativa popolare, per la ripubblicizzazione dell’acqua, culminato nell’accorpamento nel DDL nn. 461-373-501-553-642 BIS relativo a ‘Principi  per  la  tutela,  il  governo  e  la  gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico in Sicilia’, la cui trattazione è stata avviata in Seconda Commissione il 5 giugno ultimo scorso;
  • tale esame fa seguito alla presentazione sulla materia  di un disegno di legge d’iniziativa popolare che ha preceduto e si è fatto interprete del risultato del referendum nazionale che ha riaffermato la pubblicità del bene idrico;
  • la campagna a tutela di un bene comune così prezioso come l’acqua ha avuto e continua ad avere una diffusione ed una capacità di sensibilizzazione sull’opinione pubblica tale da definirsi straordinaria;
  • il livello di mobilitazione si è tenuto alto e con maggiore impegno in quelle realtà dove grande continua ad essere il bisogno di una giusta e corretta gestione delle risorse idriche;
  • in alcune realtà della Sicilia, parallelamente al lavoro messo in atto dalla rete dei movimenti per l’acqua, è in atto da mesi uno scontro fra gli amministratori locali e i soggetti gestori per non consegnare a loro le reti, gli impianti di distribuzione e gli impianti di depurazione;
  • l’ARRA irritualmente, aveva già nominato commissari nei comuni che non avevano ancora consegnato gli impianti idrici, violando norme costituzionali che tutelano l’autonomia degli enti locali;
  • in alcuni comuni manifestazioni popolari hanno fisicamente impedito ai Commissari mandati dall’ARRA d’insediarsi, determinando in qualche caso seri problemi di ordine pubblico;
  • In questo quadro l’ARS ha già approvato ordini del giorno che impegnavano il governo della Regione ad intervenire per la sospensione dei commissariamenti disposti dall’ARRA;

Osservato che:

  • nella legge regionale finanziaria del 2010, dove fu stabilito che in Sicilia l’acqua e la sua erogazione restassero al servizio pubblico, non hanno trovato ancora attuazione gli articoli 49 e 50;
  • nella Nota di Trasmissione del Decreto del Presidente della Regione, di cui in premessa, viene allertata la Prefettura di Siracusa per convocare i sindaci per la consegna degli impianti;

IMPEGNA

IL GOVERNO DELLA REGIONE

  • a sospendere ogni atto di nomina dei commissari nelle Provincie in cui gli amministratori locali si sono opposti fermamente alla consegna ai soggetti gestori degli impianti e delle reti di distribuzione, anche in considerazione che il 30 giugno è il termine per lo scioglimento degli Ato previsto da una norma nazionale;
  •  a evitare che possano sorgere problemi di ordine pubblico, in considerazione che il ricorso al Prefetto, come nel caso di Siracusa, sembra prefigurare un intervento manu militare per la. consegna degli impianti;
  • a dare corso rapidamente all’istruttoria che consenta l’impiego di circa 800 milioni di euro, previsti nell’Accordo di Programma Quadro, in direzione della infrastrutturazione idrica in Sicilia.

Valentina Maniscalco