Studiosi dell’Università tedesca di Gottingen arrivano a Cianciana a visionare i reperti archeologici dei Sicani

CIANCIANA – Un team di studiosi tedeschi arriverà a Cianciana per analizzare l’archeologia del Fiume Platani e dei Monti Sicani. Il convegno archeologico internazionale si svolgerà sabato 25 settembre, alle ore 18 presso l’auditorium “Falcone” a Cianciana.
Un evento importante, che sancirà ulteriormente la valenza archeologica della prolifica zona dell’entroterra agrigentino, già più volte al centro di studi.
Saranno alcuni rinomati esponenti dell’università tedesca di Gottingen ad arrivare fin nel centro montano, a visionare i reperti e quindi a discuterne nel corso di una pubblica conferenza.
Un carnet di ospiti di primo livello, nel settore archelogico, con, tra gli altri, i professori tedesci Bergemann, Lang, Baas e Peluso e poi Ernesto De Miro,già soprintendente ai Beni Culturali di Agrigento.
Presenti anche i dottori Stefano Vassallo, della soprintendeza ai Beni culturali di Palermo e Francesco Cannatella, esperto di tradizioni popolari dell’Università degli Studi di Palermo, il dottore Antonino Filippo, direttore per la Sicilia, dei Gruppi Archeologici d’Italia.
A fare gli onori di casa sarà il primo cittadino di Cianciana, Salvatore Sanzeri, con lui i sindaci Giovanni Panepinto – Bivona – Luigi Mulè – Alessandria della Rocca – e Stefano Leto Barone – Santo Stefano Quisquina.
Presente anche l’architetto Paolo Sanzeri, responsabile del museo archeologico di Cianciana.
Nell’attenzione degli studiosi i reperti riconducibili Sicani, popolazione presumibilmente autoctona, che abitò la sicilia occidentale già dal terzo millennio A.C. Pezzi unici al mondo, con un valore etno-antropologico, che, da sè, racconta la storia, la vita e le tradizioni di un intero popolo, che si insediò nella parte montana dell’agrigentino e lì lascio impronte archelogiche, che si sono conservate per secoli.
“E’ un’iniziativa di grande valore – dice il sindaco Sanzeri – che siamo orgogliosi di ospitare e organizzare. Il fiume Platani, così come i monti Sicani sono una fucina di ricchezza archeologica, tale da incrementare l’interesse turistico e culturale del nostro territorio. Il fatto che ad attenzionare questi reperti, siano arrivati degli studiosi dalla Germania li avvalora ulteriormente e fa sperare in una sempre maggiore valorizzazione degli stessi”.