Tutto e’ bene quel che finisce bene

Il titolo della commedia del più famoso drammaturgo del mondo, l’inglese William Shakespeare “ Tutto è bene quel che finisce bene” sembra perfetta per descrivere il mix di gioia, delusione, paura che i 120’ di gioco dello spareggio play off tra Kamarat e Akragas, hanno regalato al pubblico di fede biancoazzurra.

In effetti lo spettacolo andato in scena all’Arena dei Salaci di Cammarata, ha tutte le caratteristiche dei drammi Shakespeariani, con i biancoazzurri che rischiano di buttare alle ortiche una gara stradominata, per gioco e forza, la quale doveva essere archiviata già nei primi 90 minuti.

La commedia offre dopo appenna 60 secondi dal fischio iniziale il vantaggio dei locali, con il destro a giro di Panepinto. Il Kamarat padrone del campo, sfiora, durante i tempi regolamentari, ripetutamente il raddoppio prima con Di Piazza, poi con Scrudato , per finire alla traversa di Morreale . Ma i biancoazzurri, nonostante l’impegno non riescono a mettere al sicuro la gara e cosi l’Akragas al 63’ ritorna in partita grazie a una rete fortunosa di Concialdi , che pareggia i conti. Il risultato non cambierà più. Si va ai tempi supplementari .

Sono in questi 30 minuti di gioco, che la commedia Schakesperiana prende corpo. Il Kamarat nonostante l’evidente stanchezza continua ad attaccare. E all’8’ del pts. trova il vantaggio con Portella bravo a sfruttare nel miglior modo possibile l’assist sulla sinistra di Canzoneri. La gara sembra conclusa, con l’Akragas che accusa il colpo, incapace di rendersi pericolosa. Ma il Kamarat è pur sempre il Kamarat, nel bene e nel male. Così i biancoazzurri, ripetono il grave errore fatto in precedenza. Non riescono a chiudere i conti. E pertanto nell’ultimo minuto di gioco del secondo tempo supplementare, una ingenuità collettiva del Kamarat favorisce l’inatteso, quanto insperato gol del pari agrigentino, che porta la firma di Celani. Sui Salaci di Cammarata cala il silenzio.

I biancoazzurri sono rammaricati e disperati, per l’occasione che si sono divorati. Il passaggio del turno si deciderà alla lotteria dei calci di rigore. Ed è qui che i ragazzi di Maggio sono stati bravi a tenere il sangue freddo, e a non trasformare la “commedia” in un vera e propria “ tragedia”. Si perché il dramma si è solo sfiorato, e grazie ai miracoli di Pellitteri, alla imprecisione avversaria, ai rigori trasformati da Scrudato, Lo Bianco e Bonito, il Kamarat conquista la qualificazione. Il pubblico cammaratese emana un sospiro di sollievo, il pericolo è passato, adesso si può meritatamente festeggiare. I biancoazzurri ancora una volta si confermano bestia nera dell’Akragas, a cui non è servito il rinserimento di Bellavia. Come scriverebbe Shakespeare, tutto è bene quel che finisce bene!


Paolo Militello