Il Gemini, e il suo mal da trasferta

Se Luigi Pirandello fosse ancora vivo, non esiterebbe a utilizzare nel suo teatro, per risaltare il discorso sulle “maschere”, il Gemini del presidente Sansone. Gemini che infatti, in trasferta indossa una maschera (orrenda) e che in casa né indossa un’altra  (peraltro non sempre bella da vedere).

Le tre sconfitte di fila arrivate in quindici giorni, ( di cui due fuori casa) non fanno altro che da un lato, aprire una crisi preoccupante, visto che ci troviamo a un quarto di campionato dalla fine. Mentre, dall’altro risaltano ed evidenziano il malessere di cui soffre il Gemini, il mal da trasferta!

I numeri sono a dir poco inquietanti. Su 25 punti conquistati solo 6 sono stati ottenuti fuori dalle mura amiche. Frutto di una vittoria (alla 3° giornata contro lo Sciacca); tre pareggi ( Canicattì, Isola delle Femmine e Strasatti) e ben otto sconfitte. Di questi sei punti solo uno è stato conquistato da Restivo contro lo Strasatti. Mentre i rimanenti 5, sono stati ottenuti dal Gemini di Serio nelle prime giornate di campionato. La differenza reti è nettamente in negativo, con 24 gol subiti e solo 7 realizzati.

Questi numeri non fanno altro che dimostrare quale sia il vero problema del Gemini di quest’anno. Cioè il mal trasferta acuta, che affligge la squadra biancorossa. La cura non è semplice. Bisognerebbe scendere in campo, lontano dal Nino Lo Bue con un’altra mentalità. Con l’obiettivo di conquistare solo ed esclusivamente i tre punti, senza nulla da temere e da perdere.

Ma come detto non è facile. Quindi,  per evitare di fare la fine di rimanere incompiuti come nel caso dell’ultima opera di Pirandello “ I giganti della montagna”, il Gemini non deve perdere più altro terreno, perlomeno in casa. A tal proposito la partita di domenica prossima contro L’Atletico Campofranco si preannuncia delicatissima, perché se in trasferta conquistare punti e pressoché impossibile, iniziare a perderli in casa significherebbe la fine!