
SUTERA – E’ stato il sindaco Gero Difrancesco, in questi giorni uno dei portavoce della protesta contro vincoli che minano lo sviluppo economico del territorio, a ribadire la necessità di richiedere una rimodulazione del Piano redatto dalla Soprintendenza. A suo dire si tratta di un intervento nato più per esigenze interne alla stessa che per quelle effettive dei comuni, tant’è che solo Caltanissetta e Messina ne hanno uno, mentre le altre sette province nulla. Ha parlato anche di forte immobilità della deputazione locale, non intervenuta sul problema, e ha chiesto che, proprio con una presa di consapevolezza politica, va ottenuto il ritiro del Piano, e intrapresa la via del Tar per sospendere il relativo decreto. E difatti è questo uno dei tre punti programmatici sottoscritti ieri dall’assemblea degli amministratori provinciali, dei sindaci, dei presidenti dei consigli comunali e degli ordini professionali, tenutasi alla Provincia di Caltanissetta. Tre punti per ribadire la comune volontà di non accettare un Piano Paesaggistico “imposto” dall’alto e senza preventiva concertazione di base. Tre punti che ognuno, nella propria veste, porterà nelle aule dei consigli comunali e provinciale per far approvare un’unica delibera che chieda la sospensione immediata del Piano, la presentazione da parte della deputazione regionale della provincia di un disegno di legge che ne stabilisca le modalità di concertazione e redazione, e la sua elaborazione in tutta la regione per evitare disparità, discrepanze normative e misure contraddittorie. Nel corso del vertice, introdotto dall’assessore provinciale all’ambiente Franco Giudice, è emerso anche l’impegno del consigliere provinciale Salvuccio Bellanca, che ha ricordato una sua mozione presentata tempo addietro sull’argomento, e approvata all’unanimità dal Consiglio provinciale senza però avere poi alcun esito. Non siamo in assoluto contro il Piano – ha aggiunto – ma vogliamo che sia equo e che pertanto non proceda a zigzag sul territorio “evitando” certe proprietà e aree, a scapito di altre. A concludere i lavori il presidente dell’Ap Giuseppe Federico, che ha comunicato di avere già contattato l’assessore regionale Armao per un incontro, che sarà fatto alla luce dei deliberati unitari che verranno pronunciati dalle assemblee consiliari del territorio. C’è necessità – ha sottolineato – che ogni nostra controproposta sia ben suffragata da un punto di vista tecnico. Intanto, con questa delibera “unica”, il territorio farà sentire la sua voce.