LERCARA FRIDDI – Avrà lo stesso nome del comune – “Lercara Friddi” – e sarà uno strumento per dare impulso all’economia locale, attraverso la valorizzazione del paese e delle attività artigianali e culturali. Lercara dice “si” alla nascita del “Centro commerciale naturale Lercara Friddi”, con il voto unanime del consiglio comunale, che per l’occasione si è riunito in via urgente e straordinaria lo scorso 25 novembre. A permettere la realizzazione della prima fase che porterà – dopo l’accreditamento da parte dell’Assessorato regionale alla Cooperazione e al Commercio – alla nascita di un consorzio gestore del centro commerciale naturale, sono stati 59 soggetti: 53 attività commerciali, quattro associazioni e le due parrocchie. Il perimetro in cui sorgerà sarà l’intero centro storico di Lercara, denominato “zona A”.
Secondo la filosofia sottesa alla legge regionale che ha posto le basi per la nascita dei centri commerciali naturali, saranno sfruttate le moderne strategie di marketing per “sedurre” il cliente che arriva in paese: l’acquirente si troverà al centro di un vero e proprio percorso attrattivo, non focalizzato sul singolo prodotto ma risucchiato in un percorso che lo porterà alla visione, alla valutazione, alla selezione e solo alla fine all’acquisto.
Con l’adesione delle associazioni culturali saranno inoltre organizzate fiere, degustazioni, piccoli eventi, sagre in modo tale da inserire le attività commerciali in un contesto più ampio: in quest’ottica, il centro commerciale naturale può essere uno strumento per contrastare la crisi economica.
Dopo questa prima fase che ha previsto l’adesione dei soggetti interessati e la delibera istitutiva del consiglio comunale, la pratica sarà immediatamente inoltrata all’assessorato regionale per l’accreditamento. Solo in seguito, si potrà procedere con il secondo step: la nascita del consorzio che si occuperà di gestire il centro commerciale naturale. In cosa consiste la gestione? Nell’accesso a tutta una serie di contributi che di volta in volta Unione Europea e Regione in primo luogo metteranno a disposizione attraverso bandi pubblici. Finanziamenti che potranno essere utilizzati ad esempio per la sistemazione dell’arredo urbano, in modo da rendere accogliente l’area che ospiterà il centro. Ci sarà infine la possibilità per le attività che aderiscono al consorzio di accedere a una serie di prestiti a fondo perduto – la cui percentuale verrà stabilita di volta in volta nei singoli bandi – da utilizzare per l’ammodernamento dei locali o per l’acquisto di nuove attrezzature.