Giuseppe Tornatore – come Alfredo e Totò – cittadino di Palazzo Adriano


giuseppe tornatore PALAZZO ADRIANO –  Sembrava quasi di sentire il campanello della bicicletta di Alfredo. E se lui – Alfredo/Philippe Noiret  – avesse ancora potuto girare fra le vie di Palazzo Adriano avrebbe sicuramente pensato e detto al piccolo Totò: “Ora che non ci sono più, mi sto davvero godendo il mio paese”. Un bagno di folla ieri mattina per Giuseppe Tornatore, tornato nella cittadina che vent’anni prima scelse come set naturale per girare le immortali scene del suo “Nuovo cinema Paradiso”. A Palazzo Adriano non tornava da quasi due decenni: “Sono lieto di essere stato invitato e soprattutto di aver ritrovato la mia piazza così come l’avevo lasciata”. Emozione e soddisfazione le sensazioni che gli occhi di Peppuccio lasciavano trasparire: l’abbraccio di chi – vent’anni fa – lo ha accompagnato per le vie del paese nella sua permanenza durante le riprese; il ricordo commosso e gli occhi lucidi nel rievocare episodi e aneddoti di chi non c’è più e non ha potuto gioire con lui della cittadinanza onoraria di cui ieri è stato insignito dal sindaco Salvatore Masaracchia.

Ad accogliere Giuseppe Tornatore la banda, le autorità civili, religiose e militari assieme a una folla di amici, appassionati della sua opera e numerosi palazzesi che hanno voluto essere presenti al suo arrivo. Peppuccio era tornato una sola volta a Palazzo Adriano dopo il termine delle riprese nel 1989: per condividere con la gente che lo ha aiutato e sostenuto l’immensa felicità dell’Oscar – nel ’90 – come miglior film straniero. Adesso – in occasione dell’uscita di “Baarìa”, già inserto tra i cinque film italiani che si contenderanno la candidatura alla nuova edizione degli Oscar come migliore pellicola in lingua non inglese – è ritornato per condividere con la stessa gente l’appartenenza a una stessa comunità. “Saluto e ringrazio le autorità presenti e i miei concittadini”: e subito un applauso calorosissimo ha riempito la Sala Antica del Palazzo comunale, sede anche del neonato museo del cinema, dedicato proprio a “Nuovo cinema Paradiso” e che raccoglie veri e propri cimeli, come la bicicletta di Alfredo, la porta con l’oblo da cui venivano proiettati i film, numerose fotografie scattate sul set. A questi pezzi si aggiunge anche un plastico che riproduce la Palazzo Adriano del 1989, con il “Nuovo cinema Paradiso” che fa bella mostra di se al centro della piazza. “Cercavo una piazza particolare – ha raccontato infatti Tornatore – irregolare: né quadrata, né rettangolare, né rotonda. Fu mio padre a suggerirmi di venire qui. E aveva ragione. Utilizzammo molte maestranze del luogo, a partire dagli elettricisti che ci aiutarono a ricostruire gli impianti di illuminazione come quelli dell’epoca storca in cui si svolgeva la trama del film”.

In occasione del conferimento della cittadinanza onoraria al regista, Palazzo Adriano e Bagheria – paese d’origine di Tornatore – hanno anche siglato un “patto d’amicizia” nel nome del cinema che unisce.


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