Cronaca – Brusca depone in videoconferenza sull’omicidio Pizzuto

Giovanni Brusca ha deposto da una località protetta sentito dal difensore di Totò Riina, dal PM e dai difensori di parte civile, ed ha ripercorso velocemente gli anni della guerra di mafia, che partita con l'uccisione di Stefano Bontade, portò via via all'eliminazione di tutti coloro che erano i nemici dei corleonesi.

Brusca ha anche raccontato i momenti della sua "pungiuta" avvenuta al cospetto del suo padrino Totò Riina.
"Inizialmente c'era anche mio padre – ha detto Giovanni Brusca – ma al momento del battesimo volle uscire e preferì non assistere".

"Calogero Pizzuto – ha proseguito Brusca – fu ucciso perché ritenuto vicino a Stefano Bontade e quindi uno dei perdenti nella guerra scatenata da Totò Riina e dai suoi uomini".

I familiari di Romano e Ciminnisi, vittime innocenti della strage mafiosa, si sono costituiti parti civili con l'assistenza degli avvocati Giracello e Repici. Anche il Comune di San Giovanni Gemini è parte civile con il patrocinio dell'avvocato Debora Di Caro.

Il processo proseguirà il 16 marzo con l'esame di altri collaboratori di giustizia