“Face Off” Imprenditori edili controllavano gli appalti pubblici della zona di Bivona

Nel 1995, nell'ambito dell'operazione Vespri siciliani, l'impresa edile dei fratelli Panepinto, era stata messa sotto tutela, con una garitta presidiata dai militari 24 ore su 24, perché ritenuti vittime delle estorsioni. Nel maggio del 1994 il padre dei fratelli, Ignazio Panepinto, venne ucciso in un agguato di stampo mafioso, mentre in un altro agguato nel settembre dello stesso anno, fu ucciso un loro zio, Calogero, socio dell'impresa edile. In quell'agguato venne anche ferito Davide Panepinto, fratello dei tre arrestati, e ucciso un operaio, Francesco Maniscalco, che casualmente si trovava con loro.
Nell'operazione "Face off" gli altri arrestati sono Domenico Parisi, 37 anni, il favarese Enzo Quaranta, 38 anni, Giovanni Favata, 68 anni, e Vincenzo Ferranti di 76 anni, quest'ultimo capo mandamento della Quisquina, secondo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Maurizio Di Gati.
Durante il blitz è sfuggito  Rosario Pompeo, 40 anni, anche lui imprenditore di Favara.
Secondo l'accusa Pompeo e Quaranta avrebbero favorito la latitanza di Di Gati ed erano gli esattori del pizzo che veniva poi consegnato all'allora capo di Cosa Nostra agrigentina.
I provvedimenti sono stati firmati dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Palermo Puleo su richiesta dei pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia Scarfò e Fici.