Santo Stefano Quisquina – Il Sindaco Cacciatore scrive all’EAS Palermo: chiesto l’annullamento delle bollette di conguaglio dal 2002 al 2006

SANTO STEFANO QUISQUINA – Francesco Cacciatore, primo cittadino del Comune di Santo Stefano, con una lettera dello scorso 28 Dicembre 2017, inviata all’E.A.S. (Ente Acquedotti Siciliani), ha chiesto alla medesima parte l’annullamento delle bollette di conguaglio relative agli anni dal 2002 al 2006. All’Amministrazione Comunale stefanese sono pervenute negli ultimi tempi diverse segnalazioni da parte degli stessi cittadini, sollecitati al pagamento riguardante il consumo di acqua potabile riferiti agli ultimi anni di gestione EAS della rete idrica urbana.

Si legge nella lettera del Sindaco Cacciatore: “Da un esame a campione delle bollette pervenute si rileva che molte delle stesse sono già state oggetto di contestazione da parte dei cittadini e di ricorsi trasmessi da questo Comune con prot. n.3489 del 26/Mag/2008. Nei ricorsi si rilevavano le anomalie delle eccedenze riportate nelle bollette, nonché gli addebiti dei canoni di depurazione in assenza del relativo servizio. Si ricorda a proposito che le contestazioni fatte dai cittadini non erano per nulla infondate considerato che, precedentemente, Codesto Ente, con comunicazione n. 17117 del 30/07/2007, acquisita agli atti del Comune con prot. n. 4279 del 30/07/2007, aveva riconosciuto che in alcuni anni, compresi tra il 2002 e il 2006, non erano state effettuate letture da parte degli addetti EAS o erano state effettuate in modo errato”. 

Prosegue così: “Ad oggi a questa Amministrazione non risultano notizie relative al completamento dell’istruttoria dei suddetti ricorsi. Da ciò che risulta agli atti, l’istruttoria avrebbe dovuto prevedere una lettura in contraddittorio dei contatori, una verifica del loro funzionamento, nonché un’indagine statistica per valutare se le eccedenze riportate nelle bollette contestate fossero compatibili o meno con i fabbisogni dei diversi nuclei familiari e infine lo scorporo del canone di depurazione”.

La domanda che il Sindaco si pone sorge spontanea. “Se l’indagine non è stata effettuata e, per ammissione dello stesso Ente, i dati posti a fondamento del credito avanzato nei confronti dei cittadini di Santo Stefano Quisquina non risultavano attendibili, come mai si continua ad insistere e a chiedere il pagamento di conguagli di dubbia legittimità?”. Solo l’EAS di Palermo potrà rispondere.

Nel frattempo, quindi, il Comune di Santo Stefano Quisquina – come si legge nella lettera – chiede all’Ente di annullare o sospendere la riscossione delle bollette di conguaglio relativamente ai periodi che vanno dal 2002 al 2006 fino a quando non verranno completate le necessarie verifiche.