“Fimminedda” è il primo romanzo di Michele Guardì: racconta la Sicilia di 50 anni fa

ROMA – E’ in libreria ufficialmente da oggi, 26 Settembre 2017, il primo romanzo del regista Michele Guardì  dal titolo “Fimminedda”. Si tratta di un vero e proprio debutto nel mondo della scrittura per l’autore televisivo della Rai, originario di Casteltermini, noto al grande pubblico per i programmi “Scommettiamo che..?”, “I fatti vostri” e “Unomattina in famiglia”. Il suo romanzo racchiude 204 pagine ed incentrato alle sue origini: racconta la Sicilia di cinquantanni fa. Il suo costo è di euro 16,90.

Farsa e sentimento si intrecciano per un romanzo di emancipazione e formazione. La storia è ambientata ad Acquaviva, fra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta. Racconta di una giovane donna, Palmina, che abbandona dopo alcuni anni di matrimonio il tetto coniugale. Si accendono così colpi di scena “in una Sicilia in cui si usano cento parole quando ne basterebbe una sola e non si parla per niente quando bisognerebbe dire tutte le parole del vocabolario”.

Michele Guardì, nato a Casteltermini il 5 Giugno del 1943, attinge ai suoi ricordi di giovane avvocato e racconta, con ironia e profonda umanità, una storia quasi vera di gente comune. Sullo sfondo dipinge un vivido affresco dell’Italia di 50 anni fa, quindi di una Sicilia che guardava al futuro, ma che tuttavia non si schiodava dal passato e dalle sue tradizioni radicali.

Febbraio 1969. “La giovane Palmina corre sconvolta per le strade di Acquaviva, paesino siciliano di tremila anime, cercando rifugio a casa della madre Concetta. Palmina ha abbandonato il tetto coniugale: un reato piuttosto grave, a quei tempi. Ma cosa l’ha spinta a lasciare il marito Vincenzino, che ora vorrebbe riprendersela? Ed è mai possibile che, dopo cinque anni di convivenza, la bella Palmina sia ancora illibata?”. E’ questo il “copione” del primo libro del regista Michele Guardì.

“Ad Acquaviva ci sono solo due avvocati, che quindi prendono in carico il caso dei coniugi, ma anche tutto il resto del paese si butta con gusto nello scandalo: il maresciallo dei carabinieri, il parroco, il farmacista, il barbiere, le dame di carità e perfino alcuni lontani parenti americani. Con il procedere della causa, i sussurri e le voci divampano come un incendio, fino a mettere seriamente a rischio la reputazione di maschio di Vincenzino: la faccenda si complica e diventa una “questione d’onore” per i due e per le loro famiglie, con in testa le formidabili e agguerrite consuocere. Tra segreti inconfessabili e colpi di scena, si dipana una vicenda dai toni leggeri e dal retrogusto agrodolce, che si iscrive nella migliore tradizione della commedia all’italiana.”