Prima Categoria – Prizzi, il presidente Lupo getta la spugna: “Sono rimasto da solo, non iscriverò la squadra”. L’intervista esclusiva

PRIZZI – Un lento e dolorante declino che sta per portare il glorioso Prizzi all’inevitabile scomparsa dai ranghi federali. Proprio così. Adesso la situazione è più chiara: la piccola cittadina del palermitano non avrà più una squadra di calcio in Prima Categoria. Ce lo ha confermato lo stesso storico presidente Giuseppe Lupo (nella foto copertina), che sembra essersi definitivamente arreso di fronte all’indifferenza e alla mancanza di soci. Un parabola discendente iniziata esattamente l’anno scorso quando il primo dirigente dei gialloverdi fu costretto a rinunciare al campionato di Promozione per l’assenza di un campo di calcio dove poter giocare le gare casalinghe, iscrivendo così la squadra in Prima Categoria per evitare di “emigrare” altrove.

Lupo si è detto amareggiato e deluso: “Mi ritrovo completamente da solo – ci ha detto in esclusiva – in società non è rimasto più nessuno. Tutto ciò è deprimente e mi costringe ad inoltrare una lettera alla Lega Sicula, nei prossimi giorni, comunicando che non ci iscriveremo al prossimo campionato. Ho fatto di tutto per evitare questo, ma l’indifferenza più totale mi ha convinto a prendere questa difficile decisione. Prizzi non avrà più una squadra di calcio”.

Lo storico numero uno gialloverde è stato uno dei massimi esponenti in grado di portare in alto il calcio prizzese nell’ultimo decennio. “Ho acquisito la squadra nel 2007 – ha confessato – sono stati dieci anni molto intensi in cui il sottoscritto si è tolto delle soddisfazioni importanti, portando il Prizzi dalla Terza Categoria alla Promozione. Ho indossato la maglia della mia città per dodici stagioni – ha spiegato – con l’onore della fascia da capitano. Nel calcio c’è un inizio e una fine, un po’ come nella vita. Quest’anno dico basta così”.

Totale assenza di dirigenti e stadio in pessime condizioni le motivazioni principali che hanno spinto il presidente Lupo a staccare la spina chiudendo di fatto una storia lunga dieci anni. “Fino allo scorso campionato eravamo 3-4 dirigenti – ha ammesso – da oggi l’unico ad essere rimasto sono io. Sarebbe impensabile iscrivere la squadra e addossarmi le spese e quant’altro. La questione stadio? Ha influito molto. Oramai da anni l’impianto versa in uno stato di degrado assoluto: giocarci è pressoché impossibile. Non si è fatto praticamente nulla per migliorarlo, renderlo più agibile e confortevole. L’anno scorso abbiamo avuto problematiche serissime in questo senso. Con questo non voglio assolutamente dire che l’amministrazione comunale non ci abbia dato una mano: mi aspettavo più interesse, quello sì”.

Il massimo dirigente chiude così: “Sono molto legato al calcio e al mio paese – ha concluso – per anni ho difeso e onorato questa maglia. Mi dispiace solamente per quei pochi appassionati che hanno a cuore le sorti di una squadra costretta oggi a scomparire. Non lancio appelli per consegnare la società nelle mani di altre persone, anche perché non esiste più interesse”. Dunque un’altra “Sicana” saluta il calcio. Il Prizzi, almeno per un anno, farà perdere le proprie tracce: ci auguriamo possa essere solamente un arrivederci, una pausa di riflessione per ritornare più forti.