PALERMO – Partono dal capoluogo siciliano le riprese de “Il Cacciatore di mafiosi” ispirato alla vera storia del magistrato Alfonso Sabella, nato a Bivona, sostituto procuratore del pool antimafia di Palermo di Gian Carlo Caselli e, nel 2015, Assessore alla legalità del Comune di Roma.

La serie, realizzata dalla Cross Productions per Rai Fiction, racconta una delle pagine più complesse della storia italiana scandendo le fasi più cruente della lotta tra lo Stato e la mafia siciliana nei primi anni ’90, anni in cui vennero decretate la cattura e la carcerazione di alcuni dei boss più feroci delle famiglie siciliane: Leoluca Bagarella, Giovanni Brusca, Vito Vitale, Pietro Aglieri e tanti altri, responsabili di pagine dolorose della recente storia d’Italia. E poi ancora le bombe di Firenze, Bologna e Milano; le stragi di Capaci e Via D’Amelio, in cui perdono la vita i giudici Falcone e Borsellino; il rapimento e l’omicidio del piccolo Giuseppe, 12 anni, figlio del pentito Santo Di Matteo, che segna un punto di non ritorno nella storia della mafia siciliana, che fino a quel momento aveva rispettato il sacro vincolo di non toccare i bambini.

La riprese della serie, sei prime serate di RaiDue, scritta da Marcello Izzo e Silvia Ebreul con la collaborazione di Fabio Paladini e Stefano Lodovichi, si svolgeranno tra Palermo (il primo ciak in questi giorni a Isola delle Femmine) e Roma, da aprile a inizio ottobre. La regia è affidata a Davide Marengo e Stefano Lodovichi.