“La politica nazionale e regionale deve dirci se dobbiamo continuare ad amministrare oppure dobbiamo consegnare le fasce tricolore al Prefetto”. È un appello che parla chiaro quello lanciato dal Sindaco di Cianciana Santo Alfano, e si riferisce alla già precaria viabilità delle strade comunali e a quelle che collegano i comuni dell’entroterra, la cui percorribilità è resa ancora più difficile dalle emergenze meteo degli ultimi mesi che hanno portato al rigonfiamento di torrenti, a frequenti dissesti, frane e crolli di interi manti stradali.
“Mentre i nostri rappresentatati nel Parlamento nazionale e regionale si preoccupano della legge elettorale e di altre questioni di minore rilevanza, i Comuni dell’entroterra agrigentino, sul piano della viabilità, sono stati abbandonati e declassati: strade interrotte e tracciati pericolosi, costellati di frane e buche e spesso simili a mulattiere borboniche che descrivono un quadro desolante dell’intera rete stradale dei nostri territori.

A novembre all’interno dell’Accordo di programma quadro “rafforzato” sul trasporto stradale e firmato durante la visita del premier Matteo Renzi ai cantieri della superstrada Agrigento-Caltanissetta-A19, erano stati finanziati 1.600.000 euro per i lavori dell’itinerario Agrigento – Palermo – destinati alla sistemazione e messa in sicurezza dello svincolo Tumarrano e di altre strade  al servizio delle aree interne dei Monti Sicani e dell’agrigentino.  Ma i lavori non sono ancora stati avviati.

“La Regione – continua Alfano –  è in possesso di un elenco di ponti e viadotti crollati e strade che finiscono direttamente dentro i torrenti e che automobilisti e contadini percorrono a loro rischio e pericolo. La viabilità ex provinciale non riceve alcuna manutenzione, mentre tutti i Sindaci devono far fronte alla manutenzione della viabilità comunale con i tagli e i ritardi sui trasferimenti regionali. Pensate ai collegamenti per Agrigento, Palermo, Sciacca, Cattolica Eraclea e Cammarata e San Giovanni Gemini.  Dov’è la Regione dinanzi a questo disastro? Ancora aspettiamo i dovuti trasferimenti promessi da Crocetta dopo la “bomba d’acqua” che ha interessato il nostro territorio in data 25 novembre 2016.

Siamo isolati e il nostro territorio è in ginocchio e tutte le emergenze che lo riguardano non fanno più parte dei discorsi della politica, che al momento sembra più interessata alle percentuali, ai dati, alla legge elettorale. Mentre parliamo di numeri le strade crollano. Chiusura dopo chiusura assistiamo ad un’area sempre più lontana dai servizi primari. Penso a cosa rappresenta la Cinciana- Ribera per tutta la zona della montagna: se rischiasse di essere chiusa non vedo come un comune cittadino potrebbe mai raggiungere l’ospedale di Sciacca.

Hanno detto a noi Sindaci di attrezzarci, promettendoci aiuti per comprare mezzi, ripulire le strade. Lo abbiamo fatto, ma dall’ultima visita del presidente Crocetta, in novembre, sono arrivate altre quattro alluvioni. Le strade continuano ad aver bisogno di un disperato intervento, mentre i soldi non sono mai arrivati. Ma la gente è stanca, arrabbiata e ha memoria.

Serve avviare una fase di monitoraggio e di controllo delle nostre strade  – conclude Alfano – e spendere i fondi destinati a questi lavori, molti dei quali programmati da anni ma mai iniziati, altrimenti non saremo più in grado di assicurare neanche i servizi essenziali (sanità, istruzione e servizi sociali)”.