PALERMO – L’onda lunga della riforma della “buona scuola”, nata per dare un assetto stabile al mondo dell’istruzione e provare a garantire sicurezza lavorativa a migliaia di insegnanti precari, ha generato una frammentazione dei nuclei familiari con trasferimenti che rischiano di sconvolgere la vita di migliaia di famiglie siciliane a causa dell’evidente dislivello dell’offerta formativa tra Nord a Sud. È così che il Coordinamento nazionale nuovi assunti e familiari ha avviato una mobilitazione su scala regionale, in connessione con altri comitati preesistenti in sud Italia, per chiedere al governo regionale la proposta di una risoluzione su scala nazionale.

“È vero, siamo disposti a spostarci ed accettare qualsiasi incarico e far fronte a qualunque sacrificio pur di lavorare, vista la crisi che attanaglia l’Italia – dichiara Paolo Sinatra, tra i promotori del  GAE fase B  e C Sicilia , il coordinamento dei nuovi assunti –   ma dall’altro lato troviamo ingiusto essere penalizzati rispetto ai colleghi del Settendrione. Da settembre in centinaia lasceranno le proprie famiglie per partire verso il Nord”.

Una posizione che è stata accolta dal Partito Democratico siciliano che si è fatto promotore di una mozione che verrà presentata all’Assemblea Regionale: alla riunione preliminare, a cui hanno partecipato il vicepresidente del gruppo all’Ars Giovanni Panepinto, i componenti della commissione Formazione all’Ars Mariella Maggio, Antonella Milazzo e Filippo Panarello, la responsabile Scuola della segreteria regionale del PD Antonella Altamore e il resposnabile Cultura Antonio Ferrante – è stato proposto organizzato un incontro col sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, per discutere i dei vari temi legati al riassetto del settore della formazione.

In particolare, si legge nella nota diffusa dal Partito Democratico siciliano, nella mozione si impegna il governo della Regione:

– ad attivarsi, in sede di Conferenza Permanente Stato-Regioni, affinchè vengano individuate le misure idonee a favorire il ricongiungimento dei nuclei familiari ed evitare lo smembramento di altre famiglie;

– ad assicurare l’attivazione del “Tempo-pieno” nella scuola Primaria e nella scuola dell’Infanzia , con particolare attenzione nelle zone a rischio e alle regioni del meridione; assicurare l’attivazione del tempo prolungato nella scuola Secondaria di Primo e di

Secondo grado, con particolare attenzione nelle zone a rischio;

– ad attivarsi, sempre in sede di Conferenza Permanente Stato-Regioni, allo scopo di porre in essere adeguati interventi tesi alla stabilità in via definitiva per il personale docente che ha prestato servizio pluriennale presso le istituzioni scolastiche della Regione Sicilia;

– a intervenire, per quanto di competenza, per attivare una rimodulazione dell’organico, affinché risulti funzionale ai bisogni delle scuole dislocate sul territorio siciliano, riadeguando, laddove necessario, le cattedre di organico di diritto e i posti di potenziamento;

– ad intervenire, per quanto di competenza, per favorire l’utilizzo dei docenti che hanno maturato esperienza pluriennale nelle scuole siciliane, come quelli assunti nella fase C del piano straordinario di assunzione, e per coloro che da anni chiedono di rientrare nel proprio territorio e che attualmente prestano servizio in altre regioni, presso le sedi scolastiche siciliane, al fine di assicurare e garantire agli studenti la continuità educativo-didattica;

– ad intervenire per assicurare le indispensabili risorse previste dalla normativa per l’inclusione scolastica a favore degli alunni con disabilità a partire dal 1 settembre del

nuovo anno scolastico (un numero di ore di sostegno per l’attività didattica, con personale docente specializzato, adeguato per ciascun caso e, laddove necessario, l’assegnazione all’alunno di personale per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione);

– ad intervenire per assicurare alle singole Istituzioni Scolastiche un adeguato contingente di personale ATA in tutti i settori (amministrativo e di collaborazione, al fine di garantire ad esse i livelli essenziali di igiene, vigilanza e funzionalità amministrativa)

– ad attivarsi mediante un piano di azioni concrete e strutturate al fine di ridurre in modo significativo le alte percentuali di dispersione scolastica.