Acqua pubblica: Disegno di Legge Regionale – i Sindaci chiedono l’approvazione

Sindaco V.GiambroneMENFI – Si è svolta a Menfi una riunione di Sindaci dei cosiddetti “Comuni ribelli”, quei Comuni cioè che non hanno consegnato le proprie reti idriche al gestore del servizio idrico integrato, per concordare sulle iniziative da intraprendere a sostegno dell’approvazione del Disegno di Legge in discussione nei prossimi giorni all’ARS che disciplina la materia delle risorse idriche e che nello stesso tempo dovrebbe mantenere pubblica la gestione del servizio. A presenziare l’incontro il sindaco di Menfi Enzo Lota’, presenti anche alcuni deputati regionali tra i quali l’On. Giovanni Panepinto, l’On. La Rocca e l’On.Cani.
Nel corso della riunione, dai diversi interventi è emerso che presumibilmente martedì 4 agosto 2015 sarà trattato dall’Assemblea Regionale il Disegno di Legge n.445 riguardante la disciplina delle risorse idriche nella Regione Siciliana. Il documento così come è stato predisposto – ha dichiarato nel suo intervento il Sindaco di Cammarata Dr. Vincenzo Giambrone – a parte alcune piccole lacune eventualmente emendabili, può andare bene, e se passa così, per noi Comuni, che gestiamo direttamente il servizio, è un fatto positivo. Dopo varie proposte si è deciso di organizzare un sit-in dinnanzi all’Assemblea Regionale, il giorno che andrà in discussione il DDL, dove tutti i Sindaci della Provincia, i Consiglieri, gli amministratori e anche semplici cittadini che vorranno aderire, facciano sentire la propria presenza, ed ovviamente sensibilizzare i Deputati di riferimento specialmente quelli della provincia di Agrigento, perché votino e approvino questa norma.
La mancata approvazione di tale Decreto – ribadisce il Sindaco Giambrone – determinerebbe d’imperio la consegna degli impianti al soggetto privato, provocando un danno enorme nei confronti dei Comuni e dell’intera cittadinanza, specie per i ceti più deboli.
A dispetto del Referendum Popolare del 2011 che vide il 98% dei Siciliani contrari alla privatizzazione del servizio idrico e quindi il ritorno alla gestione pubblica, nonostante la L.R. 2/2013 che consentiva ai Comuni che non avevano ceduto le reti, di proseguire a gestire il servizio in proprio, e malgrado le tante manifestazioni e proteste di diversi Sindaci, la Regione Siciliana continua a reclamare la consegna delle reti alle società private, tant’è che si parlerebbe già di nominare un Commissario ad acta.
Fortemente uniti a combattere questa difficile battaglia i Sindaci ribadiscono che l’acqua è un bene comune e non deve essere gestita da terzi.

Vincenzo Li Gregni