Il cancro come malattia curabile? A Prizzi, la Conferenza dell’AIRC su ricerca e prevenzione

PRIZZI – Ricerca e Prevenzione, in una parola AIRC: l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, compie quest’anno cinquant’anni, un anniversario che porta con sé grandi e importanti traguardi nella ricerca scientifica per sconfiggere le malattie tumorali. In occasione del cinquantesimo anniversario dalla nascita dell’AIRC, la Delegazione Territoriale di Prizzi incontrerà la cittadinanza per un dibattito sui temi della Ricerca e della Prevenzione. La Conferenza scientifica avrà luogo presso l’Auditorium dell’I.T.C.G.I. di Prizzi, martedì 3 marzo 2015, a partire dalle ore 16:00. A intervenire nel corso del dibattito, moderato da Giorgio Mancuso, Delegato Territoriale AIRC Prizzi, il Segretario AIRC Regionale e la Dottoressa Anna Mondino, ricercatrice e oncologo presso i centri di ricerca oncologica di Milano.

Rendere il cancro una malattia curabile è la coraggiosa mission che anima l’AIRC da ben cinquant’anni. Secondo le stime della stessa Associazione, l’incidenza dei tumori, in Italia, va aumentando in valore assoluto e cresce la necessità di disporre di strumenti diagnostici più sofisticati, in grado di individuare la malattia anche agli stadi più precoci e consentire una completa guarigione del paziente. L’aumento dei casi di tumore ha stimolato la ricerca scientifica negli ultimi anni e la medicina ha risposto con terapie sempre più efficaci e mirate, aumentando, per alcune forme di tumore, aspettative di vita per molti pazienti cui viene data concreta possibilità di una completa guarigione. Secondo i dati ufficiali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e di Eurostat, si attestano per il 2014 più di 250.000 vite salvate nell’Unione Europea dai progressi della prevenzione e dalla medicina.

Uno studio, sostenuto da AIRC e pubblicato sulla rivista scientifica Annals of Oncology, mostra come la corsa verso una cura definitiva del cancro non si arresta, nonostante ci siano ancora parecchi chilometri da percorrere prima di affermare che la battaglia è stata vinta. Molti dei traguardi già raggiunti vanno imputati ai progressi della ricerca ma sono da attribuire anche e soprattutto all’importanza della prevenzione, associata a diagnosi sempre più precoci e una riduzione dei comportamenti a rischio attraverso un’informazione corretta e affidabile.

Il cancro è forse uno dei temi di cui si ha più paura di parlare, quasi come se non parlarne ci armasse di quella temporanea sicurezza che la malattia non ci riguarderà mai da vicino. In realtà, la lotta contro i tumori è un tema del dibattito contemporaneo che riguarda tutti. Ecco che entra in gioco il ruolo chiave della sensibilizzazione e dell’informazione su una lotta cui tutti partecipiamo in prima linea. Come si legge sul sito AIRC, del resto, «conoscere la malattia e i modi per prevenirla, diagnosticarla e curarla significa ottenere un grosso vantaggio nei suoi confronti».

Giusi Francaviglia