10 febbraio Giornata del Ricordo delle Vittime delle Foibe

CAMMARATA –  Il 10 febbraio “Giorno del Ricordo” è una solennità civile nazionale istituita con la legge  30 marzo 2004 n. 92, per commemorare le vittime dei massacri delle “foibe” e dell’esodo giuliano – dalmata.
Con l’espressione massacri delle foibe,  si intendono gli eccidi ai danni della popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia accaduti durante la seconda guerra mondiale e nell’immediato dopoguerra. Le foibe sono delle grandi cavità naturali sotterranee  dove furono gettati molti dei corpi delle vittime.
Il fenomeno dei massacri delle foibe è da inquadrare storicamente nell’ambito della secolare disputa fra italiani e popoli slavi per il possesso delle terre dell’ Adriatico orientale, nelle lotte intestine fra i diversi popoli che vivevano in quell’area e nelle grandi ondate epurative jugoslave del dopoguerra, che colpirono centinaia di migliaia di persone in un paese nel quale, con il crollo della dittatura fascista, andava imponendosi quella di stampo filo-sovietico, con mire sui territori di diversi paesi confinanti.
In questi tragici eventi perì anche un giovane finanziere di Cammarata, Emanuele Bongiovanni, in memoria del quale, nel 2010 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in una solenne cerimonia al Quirinale, consegnò  una medaglia al valore  a Vito e Vincenzina Bongiovanni fratello e sorella del militare infoibato.
Emanuele nacque a Cammarata il 2 gennaio 1926, terzogenito di sei figli.
Tutta la famiglia  si trasferì a Varese nel 1928, per trovare lavoro e da lì non ritornarono più a Cammarata se non per trascorrere alcuni giorno di vacanza dai parenti.
Il fratello Vito, ricorda quanto le riferiva la madre:
“A quell’ epoca ero molto piccolo, avevo circa sette anni e mia madre mi raccontava che mio fratello era stato fatto prigioniero dal Generale Tito quando fù occupata Trieste. L’ultima volta che ebbe sue notizie fù nei primi giorni del mese di aprile del 1945 con una lettera in cui diceva che sarebbe venuto a casa in licenza molto presto avendo già in mano il documento rilasciato dal suo Comandante. Ma poiché in quei giorni sarebbero andati  in licenza molti militari, il comandante pregò mio fratello di restare ancora qualche giorno  per fare una torta, poiché era pasticcere, e dopo sarebbero andati in licenza tutti insieme. Da quel giorno non si seppe più nulla e nel 1947 egli fu dichiarato disperso contrariamente ad altri suoi compagni dichiarati morti”.
L’Amministrazione Comunale di Cammarata, in questa ricorrenza, commemora tutte le vittime ed in particolar modo il suo concittadino, auspicandosi che immani tragedie non avvengano mai.

Vincenzo Li Gregni