Parco dei Monti Sicani: si fanno avanti anonimi dissidenti

MONTI SICANI – A pochi giorni dalla terza istituzione del Parco dei Monti Sicani e dopo l’insediamento di martedì scorso del commissario Renato Severino e del direttore Francesco Gendusa dell’Assessorato Territorio e Ambiente, arrivano le prime manifestazioni di dissenso sulla quinta area naturale protetta dell’isola.

L’insediamento è avvenuto lo scorso martedì a Palazzo Adriano, sede, assieme al comune di Bivona, del neonato Parco: presto si dovrà stabilire quale sarà la sede legale e quella operativa. Nel frattempo sono però ricominciate nuove proteste portate avanti nell’anonimato.

Giovedì mattina scorso sono comparsi nella piazza di Palazzo Adriano diversi manifesti funebri che decretavano la prematura scomparsa del territorio dei sicani. Nei manifesti affissi si leggeva: “Affranti dal dolore, a causa degli interessi di pochi e contro la volontà del popolo, annunciamo la prematura scomparsa di questo territorio. Esprimiamo le più sentite condoglianze agli agricoltori, allevatori, pastori e artigiani del neo Parco dei Monti Sicani“. Lo stesso tipo di protesta si sarebbe replicata anche a Castronovo di Sicilia e Chiusa Sclafani, altri comuni ricadenti nel territorio del Parco.

“Giovedì tornando a Palazzo per la mia consueta attività di Sindaco, ho trovato alcuni manifesti che recitavano quasi dei versetti di morte, la fine di un territorio”, racconta a Magaze il Sindaco Carmelo Cuccia di Palazzo Adriano. “Ho subito informato i Carabinieri e la Polizia Municipale per la rimozione e i motivi sono diversi – continua il Sindaco. “Innanzitutto si trattava di manifesti abusivi, erano anonimi e rappresentavano una negatività per il territorio. Stiamo lavorando tanto per promuoverlo, ci siamo talmente impegnati che ci hanno riconosciuto come paese a vocazione turistica e sinceramente questi gesti mi hanno dispiaciuto molto”.

Il Sindaco Cuccia è convinto che dopo la terza istituitone l’Ente Parco possa decollare: “come persona sono favorevole perché sicuramente le condizioni pedo-climatiche del nostro territorio non sono più tali da poter garantire un profitto a noi che facciamo anche gli agricoltori, e quindi penso che essere inseriti in un circuito quale l’Ente Parco, che poi è il quinto in Sicilia, sicuramente potrà rappresentare un volano non solo per Palazzo Adriano ma per tutti i territori contigui. Può essere un brand, così come è stato per l’Ente Parco delle Madonie e per i paesi di Petralia e Gangi“.

Quando si parla di Ente Parco si pensa subito a delle limitazioni che questo potrebbe comportare, ma il Sindaco ribadisce che queste limitazioni sono già presenti, a prescindere del Parco e riguardo al dissenso afferma: “Un paese democratico e civile se vuole può interloquire con le Istituzioni, che nella fattispecie non sono il Comune, ma la Regione Sicilia; ritengo che il singolo cittadino che vuole intervenire e ritiene di avere lesi alcuni diritti in democrazia può farsi avanti e parlare. Queste manifestazioni di dissenso non fanno parte della nostra storia”.

Proprio ieri, sempre nel territorio del Parco, tra Palazzo Adriano e Bivona, nei pressi dell’area attrezzata Pizzo Mondello è andato a fuoco un pagliaio antico. Chiediamo al Sindaco se questi due eventi possano essere collegati: “Mi auguro che non ci siano dei collegamenti con questi eventi, perché altrimenti significherebbe che viviamo in un paese al di fuori delle regole civili”.

Articolo di Epifania Lo Presti con la collaborazione di Francesco Lo Presti