Il Parco dei Monti Sicani rinasce come l’araba fenice

MONTI SICANI – Il Parco dei Monti Sicani è pronto a rinascere come l’araba fenice. Forse non ci si sperava nemmeno più, ma a quattro anni dall’emendamento a firma del parlamentare regionale Pd e Sindaco di Bivona, Giovanni Panepinto, dopo ben due annullamenti da parte del TAR, l’Assessorato regionale territorio e ambiente ha emanato, lo scorso 19 dicembre, due decreti istitutivi del Parco dei Monti Sicani, quinta area naturale protetta dell’isola, a cavallo tra le province di Agrigento e Palermo che raggruppa le quattro riserve residenti nella valle del Sosio: Palazzo Adriano, Monte Carcaci, Monte Genuardo e Monte Cammarata.

Sembrerebbero esserci tutte le buone intenzioni iniziali per far partire e rendere operativo l’Ente Parco dei Monti Sicani: è Panepinto stesso ad affermarlo in un’intervista telefonica rilasciata a Magaze ed è convinto di voler partire subito: “mettiamo in moto questo treno”, dice.

Intanto ieri l’assessore al territorio e ambiente Maurizio Croce, firmatario del nuovo decreto istitutivo, ha nominato ufficialmente Renato Savarino commissario del parco e Francesco Gendusa direttore. “La nostra scelta è ricaduta su due persone competenti – ha dichiarato l’assessore Croce a siciliaparchi.it. Mi auguro che il periodo di commissariamento duri poco, stiamo accelerando per la composizione stabile degli organi del parco”.

Curioso che questa volta la nuova istituzione del Parco dei Monti Sicani sia passata un po’ in sordina, secondo l’on. Panepinto si tratta semplicemente di una scelta da parte dell’Assessore Croce: “In fondo, gli insediamenti degli anni passati erano stati fatti in pompa magna. Abbiamo già fatto una prima riunione con alcuni Sindaci dei comuni che fanno parte del Parco e quello che conta ora è iniziare a lavorare”.monti sicani

A seguito del tira e molla sull’istituzione del Parco dei Monti Sicani, molti hanno tirato un sospiro di sollievo in quanto la sospensione ha rimandato un serie di divieti propri del parco, altri invece, che speravano di insediarsi in un nuovo processo produttivo immediato hanno visto rimandare, o sfumare, i propri progetti e programmi. Ma esiste un vero rischio legato ai presunti divieti? E sarà reale e davvero tangibile lo sviluppo che il Parco dei Monti Sicani potrebbe portare al territorio? Siamo sicuri che la costituzione del Parco sia ancora indispensabile? In fondo l’idea di un territorio dei Monti Sicani è abbastanza radicata tra i cittadini, che si sentono e si riconoscono cittadini sicani. “I vincoli ci sono già, sono quelli propri delle riserve naturali che esistono da tempo” – spiega Panepinto. L’Ente Parco, per fare solo un esempio, offre l’intero supporto per la nuova programmazione del PSR che finora non abbiamo potuto sfruttare al massimo. Il Parco è vendere i prodotti delle nostre produzioni agricole e casearie. È fondamentale perché si possano mettere assieme, non tanto le debolezze, ma la forza di un territorio che va da Sambuca di Sicilia a Cammarata, da Cammarata a Bivona fino ad arrivare a Burgio. In questi anni a partire dall’approvazione del primo disegno di legge un risultato c’è stato: abbiamo avuto fotografi, botanici ed esperti naturalistici che si sono confrontati e hanno ribadito questa territorialità se così possiamo chiamarla, questa nazione dei Sicani”.

Nuovi comuni hanno espresso la volontà di entrare a far parte del Parco: “La prima novità che io mi aspetto – continua Panepinto – è quella che non vengano presentati altri ricorsi. Dopodiché i prossimi giorni andremo a vedere assieme ai sindaci, agli assessori e ai consiglieri comunali chi sono tutti i possessori di interessi sul Parco e quali attività imprenditoriali esistono al suo interno”.

“Bisogna mettere a sistema tutto e occuparsi anche dell’aspetto legato alla conoscenza del territorio” afferma il Sindaco di Bivona, l’idea è proprio quella di partire con il coinvolgimento delle scuole di ogni ordine e grado in un processo di conoscenza dei paesaggi sicani. “I ragazzi di Bivona probabilmente non sanno cosa ci sia sul Monte Genuardi o quelli di Cammarata non sanno nulla del convento di Sant’Adriano, mentre quelli di Burgio sapranno benissimo cosa c’è nel convento di Rifesi, ma non lo sapranno i ragazzi di Contessa Entellina”.

Le sedi istituzionali del Parco dei Monti Sicani sono state individuate nei comuni di Palazzo Adriano e Bivona; ad oggi gli altri comuni coinvolti sono Cammarata, San Giovanni Gemini, Santo Stefano Quisquina, Giuliana, Sambuca, Contessa Entellina e Burgio, Chiusa Sclafani, Castronovo, Prizzi e Bisacquino, ma sembrerebbe che altri comuni siano allettati dall’idea di farne parte.

Magaze cercherà di osservare l’evolversi dei lavori, ma ci piacerebbe conoscere l’opinione dei lettori che, se vorranno, potranno dire la propria commentando questo articolo sul nostro sito o sui nostri social Facebook è Twitter.

Epifania Lo Presti