Palazzo Adriano: spacciavano al campo sportivo, arrestati due giovani

PALAZZO ADRIANO – Una piccola comunità, quella di Palazzo Adriano, neanche duemila i residenti del piccolo centro incastonato nell’entroterra palermitano. Scosso appena due mesi fa da alcuni arresti di mafia. La distanza da Palermo è troppa per essere percorsa dai giovani del paese, che devono ricorrere a bar, sale giochi e campi sportivi per avere qualche momento di aggregazione. Questo chi spaccia lo sa bene, sa che la noia e la voglia di trasgredire sono fertili humus per il traffico di stupefacenti. Ed in tempo di crisi si è disposti a rischiare in pieno giorno, trasformando il campo sportivo in una piccola piazza di spaccio, quello che in una grande città verrebbe etichettato come supermarket della droga in un piccolo centro come Palazzo Adriano assurge al titolo di un minimarket dello spaccio al dettaglio. Un movimento sospetto, un sacchetto occultato in un cespuglio, la presenza di un giovane con alle spalle reati specifici, ed ecco che l’attenzione dei Carabinieri della Stazione di Palazzo Adriano, porta all’arresto di due persone per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. C.m., classe 1985, incensurato, e D’UGO Vincenzo, classe 1992, volto noto alle forze dell’ordine, (figlio di Pasqualino, tratto in arresto per associazione a delinquere di stampo mafioso lo scorso settembre), sono stati tratti in arresto nel pomeriggio dimartedì. Nel corso dell’operazione antidroga, sono stati sequestrati dai militari dell’Arma, 37 dosi di marijuana, per un totale di 75 grammi, e la somma di 200 euro in contanti, ritenuta provento illecito dello spaccio.
I due pusher, sono stati sorpresi, a pochi metri dal campo di calcio, dove stavano giocando a calcio alcuni giovanissimi del luogo.
Per i due compagni, la competente Autorità Giudiziaria disponeva la misura cautelare dei domiciliari e nella giornata di ieri sono stati giudicati con rito direttissimo presso il Tribunale di Termini Imerese, conclusosi con la convalida degli arresti. Nel corso dell’udienza, durante le fasi del patteggiamento, entrambi sono stati condannati a otto mesi di reclusione pena sospesa e la multa di € 800, pertanto rimessi in libertà.