Comunità Solidale Magaze: gli orti urbani

“Il futuro sostenibile è già tra noi. Leggo storie reali che confermano questa affermazione e che, soprattutto, mi rincuorano mentre annaspo persa nella marea di notizie grigie. Qui, infatti, voglio parlare di un paio di notizie “verdi”, ma non di progetti o concorsi, bensì di realtà concrete e già perfettamente funzionanti.” Così inizia l’articolo di Elena Cattaneo su “Il Fatto Quotidiano” introducendo la descrizione degli orti urbani.

Orti urbani significa mettere ortaggi di ogni specie tra i marciapiedi delle nostre città?

No, gli orti urbani sono piccoli appezzamenti di terra che il Comune destina a singoli cittadini o a piccoli gruppi, per coltivarli e farvi crescere frutta e verdura.

Ogni città italiana ha i suoi regolamenti, ma in generale la procedura è abbastanza facile: il bando per l’assegnazione degli appezzamenti viene spesso pubblicato online, si fa domanda e si ottengono i propri metri quadri di verde. Da una parte rappresentano un’ottima occasione per le amministrazioni comunali di recuperare aree abbandonate e degradate, rendendole ordinate e produttive, strappandole alla sporcizia e all’incuria dall’altra rappresentano un potenziale da sfruttare nei settori della didattica, tempo libero e soprattutto un fattore economico-sociale, cedendoli a quelle persone sotto la soglia di povertà, dando loro cibo fresco a costo zero.

E’ un fenomeno in espansione, piccoli e grandi comuni si stanno muovendo, a Palermo, l’orto condiviso Codifas riproduce una realtà economica alternativa che si pone come obiettivo principale quello di creare stili di vita sostenibili. Gli ortaggi coltivati all’orto, non sono trattati con fitofarmaci o concimi chimici nocivi, ma viene utilizzato letame o compost autoprodotto e, solo in casi eccezionali e a scopo preventivo, prodotti a base di propoli o estratti di piante, innocui per l’uomo.

All’interno dell’orto si offre  un servizio di didattica ambientale dedicato alle scolaresche, ai singoli o a gruppi socioculturali ed a progetti sociali e di disabilità.

Rino Genco, presidente associazione Karol Wojtyla ONLUS