Coppa Italia: Il sogno svanisce, il Kamarat si arrende al Tiger Brolo

coppa kamaratLEONFORTE –  E’ finita con la felicità dei messinesi del Tiger Brolo e le tristezza del Kamarat, la finale memorial “Gianfranco Provenzano” di Coppa Italia Regionale giocata sul neutro di Leonforte. Bontempo e Pallone sono i principali artefici del trionfo dei messinesi.

Sin dalle prime battute di gioco è la Tiger Brolo a fare la gara guidata da un super Leone  in cabina di regia che smista palloni in tutte le zone del campo. la gara si apre già all’6’ minuto con Bontempo con una posizione a giro che sorprendeva Ilardi. Due minuti più tardi arriva il raddoppio della Tiger Brolo con Pallone che raccoglie di testa la sfera messa al centro da Leone. Al 15’ è Magliocco che prova a riaprire la gara ma la palla va fuori di un niente. Il kamarat cerca di reagire, ma la Tiger ben messa in campo gestisce il gioco. Al 37’ ancora Kamarat vicino al goal con Margarini, su cross di Scrò, ma calcia alto. Al 47’ calcio d’angolo per i biancoazzurri guidati da Marco Di Piazza, ma il direttore di gara manda tutti negli spogliatoi prima di far battere il corner. Nella ripresa spinto dai suoi sostenitori il Kamarat prova a svegliarsi. Al 46’ è Bonito a  cercare di suonare la carica,  ma la sua conclusione viene deviata in calcio d’angolo. Il Kamarat spinge sull’ acceleratore e al 49’ dopo una bella discesa di Bonito , Rappa da 20 metri calciava di poco a lato. Al 58’ Magliocco riaccende le speranze dei tanti tifosi accorsi a Leonforte, depositando in rete la palla del 2 a 1. Al 68’ Lupo ha l’occasione di pareggiare i conti, ma a distanza ravvicinata incredibilmente sbaglia. Al 93’ occasionissima per il Kamarat uscita con i pugni di Fagone, Scrò prova il pallonetto ma la palla viene allontanata sulla linea di porta da Bontempo. Al 94’ un super Ilardi nega la gioia del goal a Leone . Al triplice fischio segue la delusione dei tanti tifosi del Kamarat che hanno raggiunto il paese ennese di Leonforte che piange per un sogno che non si è trasformato in realtà, per un sogno che è ormai svanito.

Gianpiero La Palerma

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