Cammarata, dopo 26 anni incoronata la Madonna di Cacciapensieri

CAMMARATA – E’ stata recentemente tirata in ballo anche da Gian Antonio Stella, che sul Corriere della sera le attribuisce il merito di avere “illuminato” cittadini e fedeli nel proposito di unificare i due paesi montani di Cammarata e San Giovanni Gemini. E lei, sempre lì, dopo 26 anni è stata scesa dalla sua nicchia e “intronizzata” sull’altare: è Maria Santissima di Cacciapensieri, la cui effige è ospitata nell’omonima chiesa a Cammarata e di cui ricorre la festività proprio in questi giorni.

Nel corso di una solenne celebrazione, dopo ben 26 anni dall’ultima volta in occasione dell’incoronazione di Gesù Nazareno nel 1986, la statua in gesso della Madre di Dio è stata calata dall’abside della chiesa e posizionata sull’altare maggiore.

La Madonna a Cammarata viene venerata con il titolo di “Cacciapensieri” perché a lei si attribuisce il potere di cacciar via i cattivi pensieri e le preoccupazioni dei fedeli che le si rivolgono come i figli alla madre: per fare un tuffo nella storia locale, la statua fu ritrovata nel feudo Capansera tra San Biagio, Sant’Angelo e Cammarata. Si pensava che risalisse al tempo dell’iconoclastia, nascosta per sfuggire alla distruzione delle immagini sacre operata nel periodo iconoclasta.

L’iconoclastia – o iconoclasmo – è stato un movimento di carattere politico-religioso sviluppatosi nell’impero bizantino intorno alla prima metà del secolo VIII: si pensava che la venerazione delle icone spesso sfociasse in una forma di idolatria, detta “iconolatria”. Questa convinzione provocò un duro confronto dottrinario ma anche la distruzione materiale di un gran numero di icone. Il termine “iconoclastia” venne poi usato più in generale per indicare altre forme di lotta contro il culto di immagini in altre epoche e religioni o correnti religiose. Iconoclasta fu l’islam nella proibizione dell’uso dell’immagine di Maometto, come iconoclasta fu il movimento puritano sviluppatosi con il protestantesimo in epoca più moderna, e che portò alla distruzione di molte statue ed effigie sacre nelle cattedrali nord-europee riformate.

La costruzione della chiesa cammaratese dedicata alla Madonna di Cacciapensieri è stata concessa nel 1428, da parte dell’allora vescovo di Cefalù poi di Agrigento Antonino di Pontecorona. Fu voluta già nel 1141 da Lucia di Cammarata, che avrebbe ritrovato la statua e dedicato una chiesetta in suo onore. Si tratta di un’opera in gesso raffigurante la Madonna in atteggiamento di dolcissima maternità che regge sul braccio sinistro il bambino e con la destra tiene le sua manine. Lo sguardo di madre e figlio, poi, sembra posarsi dolcemente sui devoti. Dall’analisi, l’effige sembra stata realizzata dalla fine del XIV secolo o all’inizio del XV.

(Per la galleria fotografica si ringrazia Foto Ciak)