Passione di Cristo. L’asino torna a casa. Giardina abbassa il tiro su alcune dichiarazioni

MUSSOMELI – È tornato a casa l’asino della “Passione”. Conclusa la manifestazione sulla rappresentazione della morte e resurrezione di Cristo, dove era stato “attore” in qualche scena, l’animale era stato lasciato all’aperto in un’area del cortile dell’ex consorzio agrario di Viale Europa. Un comportamento per alcuni ingiustificato, sottolineato dalla celerità con cui invece sono state smontate le impalcature della scenografia e ripulite le vie del paese. Di qui l’appello su facebook di un gruppo di giovani mussomelesi per riportarlo alla sua dimora abituale, lontano dalla frenesia e dall’inquinamento della città.
Così, alla notizia che finalmente l’asino ha lasciato quel luogo per lui inadatto, chi ha tifato per lui non può ad oggi che gioire per il lieto fine: “tutto ciò è costato anche insulti e incomprensioni, ma la cosa che più ci rallegra e ci interessa è che il quadrupede è tornato a casa sua. Ringraziamo anche tutti coloro che ci hanno sostenuti in questa “battaglia” a fin di bene, nella quale non era nostro interesse criticare la rappresentazione della Passione di Cristo che lo ha utilizzato per alcune scene.”
Dal canto suo il comitato organizzatore della Passione di Cristo 2012 a commento dell’intera vicenda dichiara: “volevamo chiedere  scusa all’asino per il trattamento, che qualcuno ritiene, gli abbiamo riservato e lui ci ha risposto che invece si è divertito perché ha avuto modo, nei giorni che è rimasto nei locali dell’ex Consorzio,  di giocare  con molti bambini, che insieme ai genitori si sono fermati ad ammirarlo e che  comunque è onorato del ruolo che gli abbiamo riservato nella manifestazione e che ne è valsa la pena anche di restare per qualche ora in balia  dello smog e dei clacson, ma almeno lo ricorderanno in eterno. Con occhi dolci, l’asino ci ha pure posto una domanda. Ma invece di scrivere sui giornali, quei signori, non era meglio se si offrivano volontari per riportarmi a casa, visto che voi eravate indaffarati a smontare tutte le scene e a ripulire la citta? Noi non abbiamo saputo rispondere. Ai posteri l’ardua sentenza.”
Ma, a quanto pare, l’episodio dell’asino non è l’unico neo di cui dover dare spiegazioni. In una nota stampa l’attore-regista Salvatore Giardina fa alcune precisazioni in merito ad un’intervista rilasciata nei giorni scorsi, dove ha definito “mediocre” la stessa manifestazione dell’anno 2005, sostenendo in poche parole che grazie al suo lavoro negli ultimi due anni da un punto di vista recitativo è riuscito a “innalzare il livello qualitativo” dell’evento.
“Non era assolutamente mio intendo sminuire nessuno con le mie dichiarazioni, sicuramente lo stress e la stanchezza dei lunghi mesi di lavoro, che ci hanno portato alla realizzazione della manifestazione tenutasi il 24 e 25 marzo, non mi hanno permesso di essere lucido e riflessivo nel dare le risposte alle domande fattemi.
In ogni caso non  ho parlato a nome del mio gruppo e quello che ho espresso è stato il pensiero di Salvatore Giardina persona fisica e non persona giuridica, non ho parlato ne a nome dell’Associazione Symposium che rappresento, ne tanto meno a nome della Pro-LOCO. Ho semplicemente manifestato un mio pensiero che aveva semplicemente lo scopo di evidenziare l’evoluzione che ha avuto la manifestazione nel corso degli anni. Rimane vivo in me il rispetto e l’apprezzamento per le tante persone che in precedenza a titolo gratuito, hanno contribuito alla realizzazione delle precedenti edizioni, non oserei mai sostenere il contrario in quanto il tutto ha avuto inizio con impegno e spirito di sacrificio da parte di quanti  vi hanno collaborato. La mia voleva solamente essere un’autocritica, anche e soprattutto della mia personale evoluzione, legata soprattutto alla recitazione e all’interpretazione.”