Presentazione a Roma dell’ultimo romanzo del mussomelese Ricotta

MUSSOMELI – Sarà presentato nella capitale l’ultima fatica letteraria dello psichiatra mussomelese Mario Ricotta.

“Gioco estremo, un caso di bulimia” sarà motivo d’intrattenimento letterario fra quanti, alle 19:00 di sabato 11, si ritroveranno presso la libreria Mangiaparole, nel quartiere Appio-Tuscolano.

L’autore ne parlerà con la psicoterapeuta Cristina Dell’Omini.

Il romanzo, edito dalla casa editrice Edizioni Progetto Cultura,  racconta, con uno stile terso e preciso, la vicenda di un ventenne che vomita tutto il cibo che ingerisce. Obbiettivo della narrazione è far emergere progressivamente quanta patologia sociale e familiare si celi dietro di lui e la sua malattia. Una cronaca cruda e coinvolgente, tratta da una storia vera, di una realtà a cui si sono dedicati senza risultati esperti, centri specializzati, e persino una fattucchiera. Fino a quando il ragazzo non incontra lo psichiatra di uno sperduto paese all’interno della Sicilia, che ne conquisterà la fiducia esprimendo a parole una verità che lui già possedeva: “tutta la tua famiglia sta male.” Solo allora inizierà a guarire veramente.

Un saggio dunque su una società che il più delle volte ascolta poco, riflette poco, ma soprattutto aiuta poco.

Di seguito l’incipit del libro:

“Anche a sfiorarlo con un dito sarebbe sicuramente caduto. Era un miracolo che mantenesse ancora la stazione eretta (barcollando), con gambe e braccia talmente sottili da poterli annodare. Senza muscoli, senza carne, senza forma, senza sguardo con occhi incavati, appassiti nel viso emaciato. La pelle secca e disidratata come una mummia, veniva dal deserto lontano, era un morto vivente.
Come mai non svaniva col sole del giorno? Era un morto vivente! E invece riusciva a sedersi, spossato dalla fatica, davanti a me, accanto a sua madre e suo zio materno che si alternavano a raccontare il lungo calvario di quella malattia in un pellegrinaggio inutile da un medico all’altro, da una struttura all’altra, con tutti gli esperti, con tutte le equipes.
Mi lascio trasportare dalla voce lamentosa della madre, smarrita e disperata. “Possibile che nessuno di quei luminari era riuscito a risolvere il male terribile del figlio?” Anzi un cattedratico importante l’aveva impressionata “Signora, è lei che si deve curare.” Aveva in tal modo incoraggiato il figlio nella sua smodata ingordigia!”

 

Per maggiori informazioni sull’autore www.marioricotta.it.